L'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è legge: la Camera ha approvato il decreto

L'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti è legge: la Camera ha approvato il decreto
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Giovedì 20 Febbraio 2014, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 13:05

S definitivo al decreto legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Il testo stato approvato a Montecitorio con 312 s, 141 no e 5 astenuti.

La protesta del M5S «Bugia numero 1 di Renzi»: è il cartello che tutti i deputati di M5S hanno esposto dopo che la presidente Laura Boldrini ha annunciato l'approvazione definitiva. Nel cartello un fotomontaggio di un vecchio cartello elettorale di Renzi per le primarie del Pd. Nella "rivisitazione" grillina il premier incaricato ha il naso di Pinocchio, sotto la scritta: "Bugia n.1. Se vince Renzi aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti". Boldrini ha chiesto l'intervento dei commessi per farli rimuovere. Qualcuno di M5S ha fatto resistenza. In altri cartelli la scritta "mollate il malloppo". La Boldrini ha chiesto anche ai deputati grillini di non fare riprese con i telefonini. Ettore Rosato, del Pd, è intervenuto per chiedere di assumere «immediati provvedimenti dall'ufficio di presidenza» contro i 5 Stelle. «Il mio partito - rivendica - non ha mai esposto cartelli in Aula».

«Noi vi lasciamo soli a prendervi le vostre responsabilità», ha detto nell'Aula della Camera Roberta Lombardi annunciando il no di M5S al dl, facendo al premier incaricato «i complimenti per la sua prima bugia in Parlamento quando ha detto che l'ok a questo decreto non sarà una vittoria sua ma di tutta l'Italia».

Lombardi ha iniziato il suo intervenendo annunciando che non avrebbe usato «parole consone dopo il bavaglio inferto alla opposizione ed allo schiaffo ad una deputata M5S in mondovisione per il quale non ci sono state neppure ipocrite scuse», rilevando che «nessuna delle nostre proposte di legge è stata mai esaminata in questa legislatura», Ed ha puntato il dito sui partiti, che ha accusato di essere «responsabili della situazione drammatica del Paese. Il Paese è lacerato. Da una parte c'è il Paese reale e dall'altra il Paese surreale di chi disattende un referendum per comprare con i soldi pubblici perfino gomme americane, diamanti e mutande color Padania».

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