Il tutto era avvenuto in un grande magazzino nella periferia di Portland. Il giudice Eric Butterfield, del tribunale della Contea di Washington, ha assolto Patrick Buono perché l'aver scattato di nascosto delle immagini intime della giovane “non costituisce reato”, come ha riferito l'avvocato della difesa Mark awrence: «Non ha mai negato il fatto e, inoltre, si è subito pentito delle sue azioni».
La ragazza non si era accorta di essere sotto il mirino di Buono: è stata un'altra donna che ha assistito alla scena ad avvertire le guardie. Le telecamere di sorveglianza hanno poi verificato l'andamento dei fatti.
Quel che ha fatto Buono in gergo si chiama “upskirting” ed è una pratica che ha causato molti problemi ai procuratori di altri tribunali nei quali non esistono leggi atte a prevenire che vengano tratte immagini non autorizzate e di nascosto.
Gli avvocati dell'accusa avevano chiesto che Buono venisse condannato per condotta indecente e immorale e accusato, inoltre, di invasione della privacy e tentata molestia sessuale su minore.
Ma, secondo il giudice Butterfield, in realtà l'uomo non avrebbe violato nessuna delle leggi dell'Oregon e, quindi non sarebbe condannabile.
La vittima, ormai quattordicenne, ha testimoniato contro Buono in tribunale, nonostante sia ancora shockata dall'accaduto. «È molto delusa dalla decisione del giudice – afferma Paul Maloney, procuratore generale della Contea di Washington – è una grande ragazza con una grande famiglia. Sono molto orgoglioso del suo coraggio, è una giovane donna in possesso di grande maturità».
Maloney starebbe spingendo affinché in Oregon il reato di “upskirting” sia catalogato fra quello delle molestie sessuali.