Steven, 61 anni, ogni giorno esce di casa alle 15.30 per arrivare puntuale al lavoro e iniziare il turno alle 23: in mezzo ci sono 56 chilometri di fatiche quotidiane, di passi che non si contano più sulla Interstate Highway 35, una strada isolata a quattro corsie dove il sole sembra battere più forte che in altre zone e la pioggia sembra avere la consistenza di piccoli massi. Nonostante ciò, non c'è nulla che possa fermare il passo di Steven: sua moglie Renee ha bisogno di cure e di medicinali. Nove anni fa è stata colpita da un ictus e negli anni passati ha avuto due attacchi di cuore. Non può lavorare e da qualche tempo in casa è arrivata pure la disperazione di Steven, 22 anni, nipote della coppia, disoccupato e senza un posto dove vivere.
Una disperazione, quella di questa famiglia, che unisce e ha il sapore della dignità di chi sacrificherebbe la propria vita per quella della persona che si ama. Un amore in grado di far superare la stanchezza: da giovedì a martedì, dopo i chilometri in strada, a Steven lo attendono otto ore in piedi per la pulizia del Casinò, ad eccezione di due pause di 15 minuti e un'altra di mezz'ora per un pasto.
Tutto per 9,07 dollari l'ora che devono servire per le cure di Renee, l'affitto di 400 dollari mensili e il cibo. Non resta nulla per riempire il serbatoio della Ford Windstar minivan del 2002 che raramente lascia il garage per mettersi in strada.
«Prima di tutto, quando hai una famiglia e hai un lavoro, devi essere in grado di sostenerla economicamente – ha raccontato Steven – Non puoi mollare, devi essere in grado di conservare il tuo lavoro».
E così, consumando un paio di scarpe ogni due mesi, Steven scende in strada e cammina, nella speranza che prima o poi qualcuno noti quell'uomo solitario e gli offra un passaggio. «Se sono fortunato riesco a rimediare un passaggio tre giorni su sei. La domenica è il giorno più difficile – ha raccontato Steven – Tutto dipende dal tempo e da come si sente la gente quel giorno». Al ritorno dal lavoro, spesso riesce a farsi dare uno strappo da un collega che abita a Leon, a 13 chilometri da casa.
Nonostante l'avanzare degli anni, Steven per ora assicura di non avere alcun acciacco, solo qualche mal di testa che non riesce comunque a fermare la sua sfida giornaliera con la vita. «Finché i miei due piedi andranno e la salute sarà buona, andrò avanti – ha detto Steven – le bollette vanno pagate, no?».
L'impresa quotidiana di Steven ricorda quella di James Robertson, 56 anni, di Detroit costretto a camminare 34 chilometri al giorno per andare in fabbrica: per lui il web si mobilitò raccogliendo 350mila dollari e regalandogli una nuova Ford Taurus. Chissà se anche la storia di Steven riuscirà a toccare i cuori di chi è più fortunato.