Ucraina, i russi attraversano il confine. Kiev: «Dietro gli aiuti un'invasione»

I camion russi attraversano la frontiera con l'Ucraina
di Luca Lippera
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Venerdì 22 Agosto 2014, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 14:06

Mosca ha rotto gli indugi. Senza aspettare n il via libera di Kiev n la scorta della Croce Rossa Internazionale, l'imponente convoglio di aiuti umanitari allestito dalla Russia per le popolazioni filorusse nell'est dell'Ucraina ha attraversato la frontiera poche ore fa. Il governo di Kiev, temendo che i camion, circa 280, nascondano anche forniture militari, parla apertamente di una aperta invasione e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu (dove la Russia ha potere di veto) stato convocato per le nove di questa sera ora italiana per discutere di una situazione ormai ai limiti della guerra aperta tra i due Paesi.

Gli Stati Uniti hanno condannato l'invio degli aiuti definendolo «una incursione» e ritengono che «il convoglio vada ritirato immediatamente». L'Unione Europea parla di «una chiara violazione della frontiera ucraina» e il nostro Ministero degli Esteri definisce il fatto «gravissimo». La lunghissima colonna di camion, tutti Tis coperti da teloni bianchi, era ferma da giorni al confine tra la Russia e l'Ucraina. Alcune città nell'est del Paese, Luhansk e Donetsk in particolare, sono da settimane al centro di furiosi combattimenti tra le truppe di Kiev e i separatisti che chiedono l'annessione alla Russia sul modello Crimea. Centinaia di migliaia di persone sono senza acqua, senza energia elettrica e senza medicinali. La situazione, oggettivamente drammatica, ha fornito a Mosca il la per allestire un piano di sostegno umanitario alle popolazioni russofone della regione. Ma il governo ucraino, con l'esercito in difficoltà nei combattimenti, teme che i camion nascondano anche attrezzature militari o che comunque facciano da apripista a un massiccio invio di rinforzi ai separatisti. Di qui il tira e molla sull'autorizzazione al transito, risolto oggi dalla decisione della Russia.

Il presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ha difeso a spada tratta l'operazione affermando - secondo le fonti ufficiali - che «un ulteriore ritardo nell'invio degli aiuti sarebbe stato inammissibile di fronte all'emergenza umanitaria nelle regioni russofone nell'est dell'Ucraina». I camion, comunque la si veda, hanno raggiunto Lugansk, 55 chilometri all'interno del territorio ucraino, e ora puntano verso Donetsk, 230 chilometri più a ovest del confine con la Russia. Il Ministro degli Esteri russo, in un comunicato di fuoco, ha detto che «tutti i pretesti di Kiev per ritardare l'invio degli aiuti si erano esauriti» e ha accusato il governo ucraino di «aver intensificato gli attacchi su Lugansk e Donetsk» per ritorsione. Il convoglio è scortato da miliziani filorussi ed è chiaro che il passaggio dei Tir, qualunque sia il loro carico, costituisce un “corridoio” di fatto attraverso il quale i miliziani filorussi potrebbero ricevere qualunque tipo di rinforzo.

La Russia, secondo una stima fornita dal Pentagono, avrebbe ammassato al confine con l'Ucraina «diciottomila soldati pronti a combattere». Il clima è incandescente. Non a caso il governo di Kiev ha garantito che il convoglio «non verrà attaccato», rendendosi conto che una scintilla del genere potrebbe fornire a Mosca il pretesto per un vero intervento militare. Il punto è che l'offensiva ucraina per riprendere il controllo dell'est si sta dimostrando difficile e sanguinosa. Tanto più che il governo di Kiev, sul fronte interno, deve fronteggiare anche il malcontento di Pravi Sektor, i paramilitari nazionalisti di estrema destra che dopo aver avuto un ruolo decisivo nella presa del potere hanno minacciato il presidente ucraino, Petro Poroshenko, di ritirarsi dai combattimenti contro i separatisti e di «marciare su Kiev».

I separatisti russi nei giorni scorsi - la notizia siè appresa ieri - hanno abbattuto un altro elicottero militare dell'esercito ucraino e tutti i soldati a bordo sono morti. Un altro segnale che i miliziani pro Mosca hanno armi sofisticate - fornite da Mosca, secondo Kiev - e che sono in grado di colpire ovunque. Il convoglio che si sta addntrando nel territorio ucraino è stato ispezionato «solo sommariamente» dalla guardie di frontiera ucraine. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha espresso «profonda preoccupazione per lo sconfinamento non autorizzato» e ha osservato che «ogni azione unilaterale ha il potenziale

di esacerbare una situazione già pericolosa». Ma l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite ha sfidato la Nato a «dare una sola singola prova che i camion con gli aiuti umanitari contengano rinforzi militari». Dopodiché si è riunito il Consiglio di Sicurezza, nel quale la Russia, con diritto di veto, ha il potere di blocacre qualunque risoluzione.

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