Ucraina, accuse ai ribelli filo-russi per la strage a Mariupol, l'intervento di Obama e l'appello del Papa

Ucraina, accuse ai ribelli filo-russi per la strage a Mariupol, l'intervento di Obama e l'appello del Papa
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Domenica 25 Gennaio 2015, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 10:26

Il governo ucraino ha indetto una giornata di lutto nazionale per i 30 civili morti nell'attacco missilistico di ieri contro Mariupol , la città portuale nel sud est del Paese che sta subendo l'offensiva dei ribelli separatisti filo russi. Il presidente Petro

Poroshenko ha ordinato che a mezzogiorno venisse osservato un minuto di silenzio. Nella notte numerose persone si sono radunate in una veglia nella piazza Maidan di Kiev. Kiev afferma di avere ottenuto intercettazioni radiofoniche e telefoniche che provano la responsabilità dei ribelli filo-russi nell'attacco di ieri a Mariupol, 30 i morti. Per il presidente Petro

Poroshenko si tratta di «prove inconfutabili».

OBAMA

Gli Usa sono preoccupati per l'ultima violazione del cessate il fuoco in Ucraina da parte dei separatisti, «avvenuta con armi, sostegno e formazione da parte della Russia».

Lo ha dichiarato oggi a New Delhi il presidente Barack Obama. Rispondendo ad una domanda Obama ha detto «che non ci interessa vedere indebolita la Russia, ma vogliamo garantire in tutti i modi possibili i diritti e l'unità territoriale

dell'Ucraina».

IL PAPA

Intanto all'Angelus in piazza San Pietro è risuonato l'appello di Papa Francesco per la difficile situazione in Ucraina: «Seguo con viva preoccupazione l'inasprirsi degli scontri nell'Ucraina orientale, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile. Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono, rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità».

IN ITALIA

E in Italia un centinaio di cittadini ucraini, principalmente donne, hanno manifestato in piazza Pitti, davanti al consolato Russo, a Firenze. Liberate il soldato Nadia si leggeva in uno degli striscioni esposti dai manifestanti insieme alle bandiere celesti e gialle, i colori del loro Paese. Il riferimento, con tanto di foto, è a Nadia Savchenko, 33 anni, una soldatessa dell'esercito ucraino, divenuta uno dei simboli della resistenza nella lotta contro la Russia di Putin. I filorussi, che nel giugno scorso la portarono via in manette con un cappuccio in testa, accusano Savchenko di aver ucciso due giornalisti della televisione e della radio russa. Tra gli slogan dei manifestanti fiorentini l'invito a Mosca a non appoggiare i terroristì e, quello rivolto più in generale tutti, di un forte e deciso no alla guerra

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