Ucraina attacca filo-russi a est: 4 morti e 2 feriti. Telefonata Merkel-Putin

Barricate a Sloviansk
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Martedì 15 Aprile 2014, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 09:25

La situazione in Ucraina resta molto tesa. Undici filorussi sono morti (non ci sono conferme ufficiali) ed altri due sono rimasti feriti in un blitz con cui le forze militari di Kiev si sono rimpossessate dell'aeroporto di Kramatorsk, vicino a Sloviank, Ucraina orientale. Lo riferisce l'agenzia statale Ria Novosti citando un rappresentante delle forze filorusse. Il ministro degli esteri russo si è detto profondamente preoccupato, mentre Medvedev ha parlato di una situazione «sull'orlo della guerra civile».

Gli Usa: reazione inevitabile L'uso della forza non è l'opzione preferibile ma il governo di Kiev doveva rispondere, ha commentato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. La Casa Bianca loda poi quella che definisce «la moderazione» del governo di Kiev. «Il governo dell'Ucraina sta lavorando per cercare di calmare la situazione nell'est e finora le forze di sicurezza ucraine hanno mostrato un approccio misurato» afferma Carney, sottolineando che gli Stati Uniti «apprezzano le dichiarazioni del governo» di Kiev sul fatto che «ogni azione che sarà presa sarà graduale e responsabile. Siamo d'accordo sul fatto che l'uso delle armi non è l'opzione preferibile. Detto questo, il governo dell'Ucraina ha la responsabilità di far rispettare la legge e mantenere l'ordine, e le provocazioni nell'Ucraina dell'Est stanno creando una situazione in cui il governo deve rispondere».

L'ira di Putin Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon una chiara condanna delle azioni di Kiev. Angela Merkel, in vacanza a Ischia, ha avuto una telefonata con il presidente russo in vista del previsto vertice a 4 di giovedì a Ginevra proprio sull'Ucraina. Merkel e Putin «hanno affrontato la situazione attuale» e, «al di là dei differenti giudizi», hanno discusso la «preparazione del vertice di giovedì a Ginevra». In precedenza Serghiei Lavrov aveva minacciato l'annullamento del summit di fronte al blitz militare di Kiev contro i russofoni a est, ma per ora Mosca non ha cancellato l'appuntamento.

Truppe ucraine sono entrate a est di Sloviansk, ha dichiarato a Ria Novosti Sergey Tsyplakov, che si definisce capo della milizia popolare del Donbass. «C'è un attacco importante a Slaviansk, veicoli con truppe corazzate.

Ci sono molte truppe. Gli uomini sono pronti a difendere la città». Un rappresentante delle cosiddette forze di autodifesa locali ha segnalato scontri armati alla periferia di Sloviansk, dove sono stati sentiti spari ed esplosioni. Nessuna conferma da altre fonti indipendenti.

«Operazione anti-terrorismo» Il presidente ucraino ad interim, Alexander Turchinov, ha firmato l'ordine che autorizza un intervento speciale nell'est del Paese. Entra così in vigore la decisione adottata dal consiglio di sicurezza ucraino. L'operazione, i cui dettagli sono segreti, è stata avviata «in relazione al pericolo terrorista e a favore dell'unità territoriale dell'Ucraina». La firma giunge dopo che gli attivisti filorussi non hanno rispettato l'ultimatum di oggi per sgomberare gli edifici pubblici occupati nell'est del Paese.

Turchinov L'operazione, ha spiegato Turchinov, sarà eseguita «a fasi, in maniera responsabile e in modo ponderato». L'obiettivo, ha aggiunto, è «difendere i cittadini ucraini, fermare il terrore, la criminalità e i tentativi di dividere il nostro paese», dove a suo avviso ci sono, «oltre a "spetsnaz" (le forze speciali) russi e terroristi, centinaia di migliaia di ucraini ingannati dalla propaganda russa e centinaia di migliaia di innocenti». Il presidente ha detto in parlamento che la Russia ha dei «progetti brutali» per destabilizzare il sud-est dell'Ucraina al di là del bacino minerario del Donbass, dove sono scoppiate le rivolte filorusse: «Vogliono prendersi non solo il Donbass, ma tutto l'est e il sud dell'Ucraina dalla regione di Kharkiv a quella di Odessa».

Telefonata Obama-Putin Vladimir Putin «utilizzi la propria influenza sui gruppi armati filo russi per convincerli» a deporre le armi e «a lasciare gli edifici che hanno occupato», ha chiesto al presidente russo Barack Obama in una telefonata tra i due leader avvenuta la notte scorsa su iniziativa di Mosca. Da parte sua Putin ha negato ogni accusa di interferenze nelle questioni interne, definendole «illazioni basate su informazioni inaccurate». E ha detto che le proteste nel sud est dell'Ucraina sono «il risultato della riluttanza e dell'incapacità delle autorità di Kiev a tutelare gli interessi dei cittadini russi e russofoni».

Sforzi diplomatici Nonostante le tensioni, e le reciproche accuse, Obama e Putin hanno confermato nella telefonata la volontà di continuare i contatti diplomatici nell'incontro a quattro - Stati Uniti, Russia, Unione Europea ed Ucraina - di giovedì prossimo a Ginevra. Ma Obama, pur ribadendo di «continuare a credere che una soluzione diplomatica è ancora possibile», ha sottolineato che «non potrà avvenire in una situazione di intimidazione militare russa sui confini dell'Ucraina, le provocazioni armate all'interno dell'Ucraina e l'escalation retorica da parte dei funzionari del Cremlino».

Alta tensione Nelle ultime ore infatti, il livello della tensione tra Mosca e Washington è notevolmente salito, in quella che viene considerata la più grave crisi dalla fine della Guerra Fredda, soprattutto dopo le proteste di Mosca per la visita a Kiev nel weekend del capo della Cia, John Brennan. Visita, che dopo un rifiuto iniziale, l'amministrazione Obama la notte scorsa ha confermato, affermando che faceva parte di un tour di routine che Brennan ha fatto per consultazioni con i capi della sicurezza di paesi europei. La temperatura è salita ancora quando il Pentagono ha reso noto che lo scorso 12 aprile due caccia russi sono passati a pochissimi metri da una nave da guerra americana nel Mar Nero.

Medvedev: «C'è il presentimento della guerra civile» «In Ucraina è stato versato di nuovo sangue, nel paese c'è il presentimento della guerra civile», ha scritto il premier russo Dmitri Medvedev sulla propria pagina Facebook. «La causa della tragedia ucraina è che le 'autorità legittime' non hanno neppure tentato di mantenere l'ordine pubblico nella regioni del Paese quando è cominciata l'occupazione degli edifici amministrativi».

Lavrov: «Inaccettabile l'uso della forza» «L'uso della forza per risolvere l'attuale crisi in Ucraina è inaccettabile», ha ribadito il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov in una conferenza stampa durante la sua visita in Cina. Lavrov ha riferito di aver discusso la questione ucraina con il suo collega cinese Wang Yi e ha «confermato la gratitudine alla Cina per la sua posizione imparziale e ben equilibrata».

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