Ucraina, la Nato contro la Russia: «Atti da guerra fredda»

Ucraina, la Nato contro la Russia: «Atti da guerra fredda»
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Giovedì 20 Marzo 2014, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 10:26
​Gli Stati Uniti rassicurano gli alleati europei e confermano l'impegno a difenderli da eventuali aggressioni russe, mentre le Nazioni Unite si impegnano a cercare ancora una soluzione pacifica. Quella di ieri è stata una giornata contraddistinta da iniziative ai massimi livelli della diplomazia mondiale: il vicepresidente statunitense Joe Biden ha trascorso due giorni in Polonia e Lituania, per portare alle ex repubbliche sovietiche il rinnovato impegno della Casa Bianca a tener fede all'articolo 5 dell'Alleanza Atlantica, quello che prevede la difesa di ogni membro in caso di aggressione. Proprio mentre Biden discuteva delle manovre Nato in Polonia e ipotizzava simili iniziative anche nei Paesi Baltici, da New York partiva alla volta di Mosca il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Il capo dell'Onu si fermerà in Russia e poi andrà in Ucraina a Kiev. La sua missione, ha spiegato il portavoce, è di cercare di organizzare un dialogo diretto fra le due parti: «La strada di una soluzione pacifica è ancora aperta» ha detto.



DIRITTI UMANI IN PERICOLO

Ma proprio mentre Ban era in aereo, il Consiglio di Sicurezza ha ascoltato le testimonianze di due diplomatici che lui stesso aveva mandato in Crimea in missione esplorativa nelle scorse settimane, Jan Eliasson e Ivan Simonovic: «In Ucraina negli ultimi mesi sono state commesse croniche violazioni dei diritti umani» - ha detto l'inviato Ivan Simonovic, che ha aggiunto di aver notizie di «detenzioni arbitrarie e torture». Nel corso della stessa riunione, l'ambasciatore ucraino Yuri Sergeyev ha commentato aspramente il risultato del referendum in Crimea, sostenendo che l'approvazione schiacciante è stata «la diretta conseguenza delle minacce» esercitate dai russi



VERSO IL G7 STRAORDINARIO

L'ambasciatrice Usa, Samantha Power ha confermato a sua volta che questo è «un momento in cui temere per i diritti civili in Crimea» e ha detto che il suo Paese è «pronto ad assumere nuovi provvedimenti» contro la Russia. Lo stesso sembra decisa a fare la Gran Bretagna, tant'è che il premier David Cameron ha proposto che al prossimo G7, che si terrà all'Aja la settimana prossima su richiesta del presidente Barack Obama, si discuta di estromettere la Russia dal G8. Altre iniziative di severo e aperto ammonimento potrebbero giungere dalla Nato sotto forma di esercitazioni militari come quelle che stanno avvenendo in Polonia, dove gli Usa hanno inviato aerei da combattimento f-16 e 300 militari dell’aeronautica. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha dato peso all’ipotesi di un maggior impegno della Nato ricordando che la crisi in Ucraina è «un campanello d'allarme» per l'Alleanza Atlantica, la «più grave minaccia alla sicurezza e alla stabilità in Europa dalla fine della Guerra Fredda». Analisi condivisa dai paesi ex sovietici che vorrebbero sentirsi dire che il loro ingresso nella Nato li proteggerà da possibili passi bellicosi del Cremlino. E' stato con questo in mente che il vicepresidente Biden ha parlato al presidente dell'Estonia Thomas Hendrik Ilves, e ha incontrato la presidente della Lituania Dalia Grybauskaite e quello lettone Andris Berzins, per affermare che gli Usa «sono risolutamente al fianco degli alleati baltici, e del popolo ucraino».
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