Una mente devastata da un'infanzia segnata dagli abusi e dalla relazione difficile con l'uomo che aveva sposato e che in precedenza aveva una relazione con sua madre. A soli 23 anni Brittany Pilkington aveva già quattro figli: ne ha uccisi tre soffocandoli con una coperta per far sì che suo marito, il 38enne Joseph Pilkington, smettesse di ignorare Hailey, la figlia di tre anni, e le dedicasse più attenzioni.
È accaduto a Bellefontaine, nell'Ohio.
L'inchiesta avviata dalla polizia ha appurato che Noah e la sorella Hailey erano state tolte per precauzione alla famiglia in seguito alla morte di Gavin. Successivamente, però, un giudice li ha rispediti a casa dicendo che le morti dei primi due figli non erano da considerare sospette. Una decisione che ora, alla luce della confessione di Brittany, è sotto il fuoco incrociato di critiche e di polemiche che non sembrano destinate a spegnersi tanto presto. «Perché - chiede Joe Skaggs, zio di Brittany - hanno rimandato a casa quei due bimbi dopo che un loro fratello era appena morto e mentre c'era un'indagine ancora aperta?». Una domanda alla quale sarà ora difficile rispondere.