Strage a Tunisi al Museo del Bardo, arrestate nove persone

Strage a Tunisi al Museo del Bardo, arrestate nove persone
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Giovedì 19 Marzo 2015, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 08:33

Nove persone sono state arrestate in connessione all'attentato sferrato ieri al Museo del Bardo di Tunisi e costato la vita a 23 persone, tra cui venti turisti stranieri e tre tunisini.

Lo rende noto l'ufficio della presidenza della Tunisia, precisando che quattro persone sono accusate di un legame diretto con l'attacco, mentre altri cinque sono sospettate di avere rapporti con la cellula terroristica.

Arrestata anche la sorella di Jabeur Khachnaoui, uno dei due attentatori rimasti uccisi nel blitz delle forze di sicurezza al museo del Bardo.

E' stata prelevata dalla casa della famiglia, nella regione di Sbitla, centro della Tunisia. Lo riferisce il sito di Radio Mosaique. La giovane è una studentessa.

Intanto la presidenza tunisina ha annunciato che l'esercito sarà schierato per le strade delle maggiori città della Tunisia per aumentare il livello di sicurezza. «Dopo un incontro con le Forze Armate, il presidente ha deciso che la sicurezza delle grandi città sarà garantita dall'esercito», si legge nel comunicato diffuso dall'ufficio di presidenza.

Al momento la Tunisia sta lavorando con altri Paesi per avere maggiori informazioni circa gli assalitori, identificati in Yassine Laabidi e Hatem Khachnaoui. Laabidi era noto all'intelligence, ha detto il premier, sebbene per «nulla di speciale».

I membri del commando che ha assaltato il Museo indossavano «cinture esplosive» ed erano dotati di «armi tecnologiche», secondo quanto ha reso noto il ministro tunisino dell'Interno, Mohamed Najem Gharsalli, citato dal sito di Radio Shems. Gharsalli ha rilasciato le dichiarazioni a margine del funerale di Aymen Morjen, il 25enne agente delle teste di cuoio tunisine morto ieri nel blitz.

È stata convocata per oggi al palazzo presidenziale di Cartagine una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale tunisino per varare misure urgenti. Lo riferisce Radio Shems Fm, precisando che la riunione sarà presieduta dal presidente Beji Caid Essebsi e che vi parteciperanno vertici militari e responsabili della sicurezza.

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