Terrorismo, il ministro Pinotti: «Grave minaccia il rientro di jihadisti occidentali»

Terrorismo, il ministro Pinotti: «Grave minaccia il rientro di jihadisti occidentali»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Novembre 2014, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 17:52

«Rappresenta una grave minaccia l'afflusso di volontari provenienti dai Paesi occidentali i quali, dopo la loro permanenza nelle fila dell'ISIS e dopo aver quindi acquisito una particolare familiarità con le tecniche terroristiche, potrebbero tentare di rientrare nei nostri Paesi».

Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenendo in Senato, presso le Commissioni congiunte di Difesa e Esteri, per le comunicazioni del Governo sulle "Nuove misure di contrasto al terrorismo dell'Isis". «Come ben noto, la violenza terroristica dei miliziani dell'ISIS non si è affatto attenuata; continuano le stragi di civili - inclusi ostaggi occidentali - e di militari iracheni e siriani caduti prigionieri. Siamo tutti al corrente di questi episodi, anche per l'utilizzo spregiudicato che i terroristi fanno dei social network», ha aggiunto il ministro.

Il ministro ha poi confermato alle Commissioni di Senato e Camera l'ulteriore apporto dell'Italia alla coalizione anti Isis: «Una componente aerea pilotata con esclusivi compiti di ricognizione» rappresentata da «quattro velivoli Tornado, con la connessa cellula di supporto a terra, per complessivi 135 militari».

«Il Governo non intende fare nulla di nuovo o di diverso rispetto a quanto già comunicato lo scorso 16 ottobre, quanto piuttosto implementare quelle misure e quelle forme di assistenza militare di cui si è già data informazione e per le quali si era raccolto un significativo consenso, espresso dai numerosi interventi dei membri di queste Commissioni», ha ribadito il ministro, che poi ha ricordato «le forniture, già avvenute, di armi e munizioni tanto in uso alle Forze armate italiane e giudicate eccedenti, quanto di modello ex-sovietico e provenienti da un carico confiscato nel 1994», sulle quali aveva già riferito il 16 ottobre alle stesse Commissioni riunite.

Sono previste «forniture di ulteriori stock di munizioni di modello ex-sovietico, espressamente richieste dalle Autorità curde e irachene e rese disponibili con le previste procedure interministeriali».

Pinotti ha quindi confermato che «si intende procedere alla fornitura di sistemi contro-carro di tipo "folgore", con le rispettive munizioni, già in uso nell'Esercito italiano e giudicati cedibili».

Per quanto riguarda la partecipazione alle operazioni aeree, l'Italia contribuisce con «un velivolo da rifornimento in volo, tipo KC-767, e due velivoli a pilotaggio remoto, tipo Predator, per la ricognizione». Infine, riguardo alle attività di addestramento, «intendiamo operare a favore delle Forze locali con circa 280 militari» da schierare nel Kurdistan iracheno, e si potranno ripetere attività di formazione di «alcuni specialisti curdi in Italia, poi destinati ad addestrare a loro volta i connazionali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA