Summit dei premi Nobel per la Pace spostato a Roma: il Sudafrica ha negato il visto al Dalai Lama

Summit dei premi Nobel per la Pace spostato a Roma: il Sudafrica ha negato il visto al Dalai Lama
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Domenica 16 Novembre 2014, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 13:11
Il Summit Mondiale dei Nobel per la Pace, in precedenza previsto per il 13-15 ottobre a Città del Capo 2014, si svolgerà a Roma dal 12 al 14 dicembre.



Lo comunicano gli organizzatori del summit. L'appuntamento in Sudafrica era saltato a causa della decisione di Pretoria di negare il visto al Dalai Lama per non irritare la Cina.



Il vertice degli uomini di Pace insigniti del Premio Nobel, organizzato dal Segretariato Permanente del Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace, sarà ospitato a Roma, su invito del sindaco Ignazio Marino, si legge in una nota nella quale si precisa esplicitamente che il Dalai Lama e altri 22 Premi Nobel per la Pace hanno già «confermato la loro presenza» nella Città eterna.



Tra le personalità sicuramente attese, vengono citate l'arcivescovo Desmond Tutu, Shirin Ebadi, Leymah Gbowee, Ta-wakkol Karman, Mairead Maguire, Josè Ramos-Horta, David Trimble, Lech Walesa, Betty Williams. Roma - si sottolinea nel comunicato - è la città in cui il vertice è nato ed il Comune di Roma ha già ospitato le prime 8 edizioni. Il comitato organizzatore del summit, il Segretariato Permanente per il Summit Mondiale dei Nobel per la Pace, ha del resto la sua sede nella capitale italiana. Come previsto, l'evento 2014 sarà dedicato interamente alla memoria e all'eredità di Nelson Mandela e si intitolerà: «Peace. Living It!».



Sono state invitate le più alte cariche istituzionali, civili e religiose del nostro Paese.
La scelta di Città del Capo, inizialmente indicata come sede del vertice di quest'anno, è stata annullata dagli stessi Premi Nobel dopo che era caduta nel vuoto una loro lettera-appello al presidente sudafricano Jacob Zuma affinchè fosse concesso il visto anche al Dalai Lama. L'esclusione del leader spirituale dei buddisti, inviso al governo cinese, è stata interpretata come una conseguenza diretta degli stretti rapporti tra Pechino e il Sudafrica: Paese che - con Cina, Russia, India e Brasile - fa parte tra l'altro dei Brics, il polo di potenze economiche 'emergentì che mira a un ruolo autonomo dall'Occidente.
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