Strage dei bambini in Pakistan, «Ucciso Radio mullah, ordinò lui l'attacco alla scuola»

Strage dei bambini in Pakistan, «Ucciso Radio mullah, ordinò lui l'attacco alla scuola»
di Fabio Morabito
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Dicembre 2014, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 09:21

Lo uccidono un po' spesso, Mullah Maulana Fazlullah, il leader dei talebani pachistani più feroci, per essere già certi che questa sia la volta buona. Sebbene la notizia sia stata diffusa dai social network, Facebook e Twitter, e da questa è rimbalzata sui media locali e indiani, la fonte è però autorevole, o almeno lo dovrebbe essere: il ministero della Difesa pachistano.

Fazlullah, leader del movimento Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp), quarant'anni, ricercatissimo, è noto anche come “Mullah Radio” per i suoi violenti e retorici sermoni radiofonici.

Sarebbe l'uomo che avrebbe ordinato la strage dei bambini da Peshawar, l'assalto del commando talebano in una scuola che martedì scorso ha causato 149 vittime. E si attribuisce ancora a lui di aver dato l'ordine di uccidere Malala Yusufzai, la ragazzina pachistana solo ferita in quell'attentato, e quest'anno insignita del Premio Nobel per la pace.

SPEDIZIONE AL CONFINE

Fazlullah era stato già dato per morto 5 anni fa, ma solo pochi giorni dopo smentì lui stesso la notizia, nel modo più vistoso: mostrandosi in pubblico. È diventato il capo del Ttp da quando un drone americano ha ucciso il precedente leader Hakimullah Mehsud, poco più di un anno fa. Un altro drone, ma questa volta pachistano, lo avrebbe rintracciato e colpito oltre il confine, nelle montagne dell'Afghanistan.

LA PAGINA FACEBOOK

Il ministero della Difesa stesso ha “postato” la notizia sulla sua pagina Facebook, ma si è ben guardato dal confermarla in un comunicato ufficiale. E allora c'è solo da capire se il Pakistan ha avuto fretta di dare il massimo peso a una risposta militare già significativa dopo la strage di Peshawar, orrore che ha occupato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. In questi giorni sarebbero stati uccisi «centinaia di militanti» da esercito e aviazione; è confermata la morte a Darra (nel nord-ovest del Paese) del “comandante Mustafa” fratello di uno dei capi del Ttp, Khalifa Omar Mansoor. E altri terroristi, o presunti tali, già in prigione e condannati, sono stati impiccati per ordine del governo di Islamabad.

Un giro di vite violento, che forse non aveva bisogno di una notizia clamorosa, a rischio di essere presto smentita. Ma il Ttp non ha smentito finora. Salim Safi, opinionista di Geo Tv, non sembra avere dubbi che Fazlullah sia vivo. «La notizia della sua morte è falsa - dice - perché Afghanistan e Pakistan godono di buone relazioni, per cui se vi fossero veramente state informazioni di intelligence tali da localizzare il capo del Ttp, l'operazione sarebbe stata condotta dall'aviazione afgana col sostegno della Nato e non da quella pachistana in modo extraterritoriale».

Nei suoi sermoni alla radio, Fazlullah chiedeva l'introduzione della sharia, la legge islamica, e che venisse impedita l'istruzione alle donne. È apparso anche in video, anche se i suoi seguaci preferiscono ascoltare la radio, e distruggono gli «anti islamici» televisori. «Uccideremo chiunque ci impedirà di raggiungere i nostri obbiettivi: sia esso un padre, un fratello, un soldato o un mullah» dice Fazlullah, alla quale da tempo vengono attribuite ogni atrocità: i massacri dei volontari che vaccinano la popolazione contro la polio; la distruzione di scuole e di negozi; gli viene imputato perfino un ruolo nell'assassimo dell'ex primo ministro Benazir Bhutto. L'uomo del male, alla guida di un esercito di trentamila jihadisti divisi in trenta gruppi, contro il quale Islamabad, per la prima volta, conduce una battaglia decisa e senza compromessi.