Era stata la signora Shane ad avere pietà per il giovane messicano fermo sotto il sole, sulla strada deserta che costeggia a sud la riserva Crow, al confine fra il Montana e il Wyoming. Tana è andata a casa a chiamare il marito, per portare soccorso al ragazzo. La figlia Jorah si è accodata, giusto per fare un giro in auto con i genitori. Ma quando il terzetto è arrivato a fianco dell’auto del diciottenne Jesus Yeizon Deniz Mendoza, questi non ha ringraziato, ma ha puntato contro di loro un fucile e ha ordinato loro di “mettersi a camminare”.
Padre, madre e figlia si sono avviati, e ancora pensavano solo che l’uomo volesse derubarli dell’auto. Ma quando c’è stato un primo sparo, la madre ha gridato alla figlia di scappare, e questa si è tuffata nei campi. Due pallottole l’hanno comunque raggiunta, una alla schiena e una le ha sfiorato la tempia. Ha continuato a correre, fino a che le sue grida non sono state sentite nella scuola della riserva. L’intera St. Charles Mission School si è riversata fuori e l'ha soccorsa.
Due persone hanno guidato fin sul luogo dell’attacco, sperando di poter aiutare anche i coniugi, ma proprio mentre si avvicinavano, hanno visto Mendoza alla guida dell’auto blu di Tana e Jason Shane, che stava puntando verso di loro. A questo punto sono tutti fuggiti e hanno chiamato lo sceriffo.
Mendoza è stato poi arrestato nel confinante Wyoming. Contrariamente a quanto era stato scritto, si trova negli Usa legalmente. Ma nei due anni dacché è entrato nel Paese si era già macchiato di un paio di denunce per furto. Adesso è incriminato per duplice omicidio a scopo di rapina. Allo sceriffo che gli chiedeva perché a soli 18 anni avesse compiuto un crimine così terrible, Mendoza ha risposto: “Ero stanco, e mi è sembrato che ridessero di me”.