Stati Uniti, coppia di indiani Crow uccisi dall'automobilista che volevano aiutare

Stati Uniti, coppia di indiani Crow uccisi dall'automobilista che volevano aiutare
di Anna Guaita
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Venerdì 31 Luglio 2015, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 11:53
NEW YORK – Il gesto di altruismo di una coppia di indiani Crow è stato ripagato con efferata crudeltà. La coppia, Tana e Jason Shane, era andata in soccorso di un automobilista rimasto senza benzina sulla strada della loro riserva, nel Montana. E questi li ha derubati e uccisi. Ferita anche la figlia, la 24enne Jorah. La giovane si è però salvata perché la madre, quando ha capito che l’uomo aveva intenzioni omicide, le ha gridato nella lingua della loro tribù di correre e nascondersi. La ragazza è stata sottoposta a una serie di interventi per toglierle una pallottola dalla spina dorsale. Ignorava che tutti e due i genitori fossero stati uccisi, quando si è svegliata dall’anestesia ha supplicato i medici di “andare a cercarli perché sicuramente si erano nascosti nei campi e probabilmente erano feriti anche loro”.



Era stata la signora Shane ad avere pietà per il giovane messicano fermo sotto il sole, sulla strada deserta che costeggia a sud la riserva Crow, al confine fra il Montana e il Wyoming. Tana è andata a casa a chiamare il marito, per portare soccorso al ragazzo. La figlia Jorah si è accodata, giusto per fare un giro in auto con i genitori. Ma quando il terzetto è arrivato a fianco dell’auto del diciottenne Jesus Yeizon Deniz Mendoza, questi non ha ringraziato, ma ha puntato contro di loro un fucile e ha ordinato loro di “mettersi a camminare”.



Padre, madre e figlia si sono avviati, e ancora pensavano solo che l’uomo volesse derubarli dell’auto. Ma quando c’è stato un primo sparo, la madre ha gridato alla figlia di scappare, e questa si è tuffata nei campi. Due pallottole l’hanno comunque raggiunta, una alla schiena e una le ha sfiorato la tempia. Ha continuato a correre, fino a che le sue grida non sono state sentite nella scuola della riserva. L’intera St. Charles Mission School si è riversata fuori e l'ha soccorsa.



Due persone hanno guidato fin sul luogo dell’attacco, sperando di poter aiutare anche i coniugi, ma proprio mentre si avvicinavano, hanno visto Mendoza alla guida dell’auto blu di Tana e Jason Shane, che stava puntando verso di loro. A questo punto sono tutti fuggiti e hanno chiamato lo sceriffo.



Mendoza è stato poi arrestato nel confinante Wyoming. Contrariamente a quanto era stato scritto, si trova negli Usa legalmente. Ma nei due anni dacché è entrato nel Paese si era già macchiato di un paio di denunce per furto. Adesso è incriminato per duplice omicidio a scopo di rapina. Allo sceriffo che gli chiedeva perché a soli 18 anni avesse compiuto un crimine così terrible, Mendoza ha risposto: “Ero stanco, e mi è sembrato che ridessero di me”.