Spagna, sgominata cellula dell'Isis: progettava attentati a sinagoghe e librerie ebraiche

Spagna, sgominata cellula dell'Isis: progettava attentati a sinagoghe e librerie ebraiche
di Federica Macagnone
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Sabato 11 Aprile 2015, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 19:12
La cellula jihadista smantellata mercoledì scorso in Catalogna pianificava di introdurre nel territorio spagnolo i metodi assassini dello Stato Islamico. Gli undici arrestati, secondo testimoni protetti e intercettazioni registrate dalla Mossos d'Esquadra (la polizia regionale), progettavano di rapire una persona, vestirla con una tuta arancione, interrogarla e decapitarla davanti a una telecamera. La polizia, inoltre, ritiene che la cellula prevedeva di far esplodere una bomba in una libreria ebraica di Barcellona e di rapire il direttore di una filiale del Banco Sabadell per ottenere un riscatto con cui finanziare i suoi crimini.



La polizia catalana, che investigava da almeno un anno, con l'operazione Caronte ha sventato i piani della cellula quando erano ancora in fase embrionale e di progettazione. Venerdì, il giudice della Audiencia National, Santiago Pedraz ha mandato in prigione sette degli 11 arrestati, tutti tra i 17 e i 45 anni. Il più giovane del gruppo, un 17enne, «completamente integrato all'interno della cellula», è stato spedito in un riformatorio per almeno sei mesi. I restanti tre, accusati di collaborare con l'organizzazione terroristica, sono stati rilasciati con l'obbligo di consegna del passaporto e di comparizione settimanale davanti all'autorità.



Il gruppo, che si fa chiamare "Fratellanza Islamica per la Predicazione della Jihad" e ha come simbolo una mitragliatrice e un machete, era guidato dal barbiere di Granada Antonio Sáez Martínez, che si è convertito all'Islam nel 2012 e ha preso il nome di Aali.



Pedraz ha reso noto che “Aali il barbiere” ha scritto un "Decalogo di reclutamento" dei terroristi. In una delle intercettazioni della polizia, il leader del gruppo ha avuto contatti con l'estrema destra di Diego José Frías Alvarez, proprietario di un vasto arsenale di cui la cellula voleva servirsi per «mettere una bomba in una libreria ebraica di Barcellona».



Frias Alvarez, arrestato nell'operazione e incarcerato per ordine di Pedraz, era in cima alla lista della formazione di estrema destra del Movimiento Social Republicano (MSR) alle elezioni regionali catalane del 2006 nella provincia di Barcellona. A casa sua sono state ritrovate una granata dell'esercito spagnolo, quattro fucili da caccia, 266 cartucce di vari calibri, 24 coltelli di diverso tipo, alcuni dei quali vietati, un machete, due manganelli di gomma, bastoni elettrici, manette e altri accessori metallici.



A casa di Aali, gli agenti hanno trovato un foglio di carta scritto a mano con istruzioni minuziose per fabbricare una bomba. Secondo testimoni protetti, il leader del gruppo in diverse occasioni, durante le riunioni della cellula terroristica, avrebbe elencato diversi obiettivi sensibili da colpire: sinagoghe, attività commerciali di ebrei, forze di sicurezza e il Parlamento della Catalogna. Una delle sue idee era quella di entrare in questi edifici di nascosto all'interno di un furgone, armato di fucili d'assalto e bombe a mano.



Said Touay, uno degli arrestati, è stato accusato dagli investigatori di aver fatto proselitismo e di aver fornito informazioni su possibili obiettivi da colpire. A sua casa , così come nel negozio di Aali, la cellula si riuniva per guardare i video dello sceicco radicale egiziano Al Hubeini e le immagini di bombardamenti e di omicidi dello Stato islamico. Touay aveva fotografato con il suo cellulare, da diverse angolazioni, gli edifici contro i quali, secondo gli investigatori, si stavano preparando attentati per studiare le entrate e le migliori vie di fuga. Tra le immagini l'Hotel Catalonia a Plaza de España a Barcellona e il commissariato dei Mossos situato nello stesso luogo. Ci sono anche due fotografie della sede del Servei Català de Trànsit e del centro commerciale Les Arenes.



La rete, in passato, aveva tentato di inviare combattenti nei campi di addestramento dello Stato islamico in Siria e in Iraq, senza mai riuscirci: il 15 dicembre dello scorso anno, tre dei suoi membri - due marocchini e un brasiliano - sono stati arrestati in Bulgaria nel tentativo di raggiungere la Siria.



Jorge Fernandez Diaz ministro degli Interni spagnolo ha detto che delle 1.264 moschee in Spagna, 98 seguono l'ideologia salafita. Di queste, 50 sono in Catalogna.



«L'obiettivo della cellula collegata all'Isis – ha detto Ramon Espadaler, ministro dell'Interno della Catalogna – era reclutare e progettare attacchi terroristici sul nostro territorio. La polizia li monitorava da più di un anno, il pericolo era sotto controllo. Sarebbe scandaloso dire che le moschee in Catalogna predicano la jihad. Ci sono alcuni luoghi che rappresentano un problema e li stiamo monitorando».



L'operazione Caronte è stata solo l'ultima di decine di operazioni in Europa per fermare il reclutamento e la pianificazione di atti terroristici da parte di jihadisti.