Somalia, uomini armati attaccano due alberghi a Mogadiscio: almeno 10 morti

Somalia, uomini armati attaccano due alberghi a Mogadiscio: almeno 10 morti
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Venerdì 10 Luglio 2015, 18:58 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 10:05
Attacco terroristico in grande stile nel centro di Mogadiscio, dove due celebri alberghi, Weheliye e il Siyaad, sono stati presi d'assalto da miliziani islamici Al Shabaab in un'azione coordinata che è stata preceduta dall'esplosione di altrettante autobomba dopo la quale è scattata l'azione di commando armati.

Il bilancio, ancora del tutto provvisorio, parla di almeno 10 morti, di cui, secondo diversi media internazionali, almeno quattro sarebbero terroristi abbattuti dalle forze di sicurezza. L'attacco, secondo le prime informazioni, è avvenuto alle 18:10 (le 17:10 in Italia), al tramonto, quando i due alberghi erano pieni di clienti che si accingevano a interrompere il digiuno quotidiano del Ramadan. Secondo l'Ap, che cita il capitano Mohamed Hussein, le forze di sicurezza sono intervenute quasi subito ed hanno ingaggiato una sparatoria con i terroristi. Non è ancora chiaro - nella frammentarietà delle informazioni - se l'attacco sia ancora in corso o, come sostiene l'agenzia per la sicurezza somala, se sia stato stroncato. Un testimone, ospite di uno dei due alberghi, la cui telefonata è stata raccolta da alcuni media, affermava che i terroristi si trovavano in tutto l'edificio: un'informazione non ancora confermata. L'attacco è iniziato alle 18:10 locali (le 17:10 italiane). «C'è stata una forte esplosione all'hotel Weheliye e abbiamo notizia che uomini armati hanno invaso l'edificio», racconta un agente di polizia. L'albergo si trova nella principale arteria del centro, che è stata immediatamente chiusa, a poca distanza dal palazzo presidenziale.
La Farnesina fa sapere che «l'Unità di crisi è in contatto con l'ambasciata d'Italia a Mogadiscio» per le verificare l'eventuale coinvolgimento di italiani. Per ora non ci sono rivendicazioni, ma la polizia sembra non avere dubbi sulla matrice, anche perchè gli Shabaab, che negli ultimi anni hanno perso terreno in Somali, anche grazie alla presenza delle truppe dell'Unione Africana, e hanno subito la perdita di diversi capi militari ad opera di droni, hanno promesso un mese di Ramadan di sangue. Ancora formalmente collegati ad Al Qaida, Al Shabaab è in odore di passaggio sotto l'ala protettrice dell'Isis, come già hanno fatto i loro «fratelli» dell'altro capo dell'Africa, i Boko Haram Nigeriani. Nel tentativo di rovesciare il fragile governo somalo, che gode della protezione internazionale, e imporre il «califfato» somalo, i miliziani stanno cercando lo scontro con i 22.000 soldati della missione dell'Ua (Amisom), di cui nel «venerdì globale di sangue» - lo stesso dell'attacco alla spiaggia di Sousse in Tunisia - gli Shabaab hanno assalito in forze la base militare. Ma hanno anche ripetutamente colpito i paesi vicini, come il Kenya, che ha subito negli ultimi anni due sanguinosi attentati, quello al centro commerciale Westgate di Nairobi nel settembre del 2'013, che fece 67 morti, e, lo scorso aprile, a Garissa, dove sono stati uccisi 150 studenti.
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