Immediate le proteste dei movimenti per i diritti degli omosessuali, e la promozione è stata disattivata, riporta su Huffington Post Michelangelo Signorile, ex direttore di «Out» ed ex editor at large di «The Advocate». Chi aveva provato a scrivere la parola gay, prima che l'applicazione venisse cancellata, aveva visto comparire la scritta: «Oops, facciamo finta che non l'hai digitata». Problemi anche per McDonald's che ha lanciato su Twitter l'ashtag #CheersToSochi del quale si sono impossessati gli attivisti della lega Lgbt (lesbian, gay, bisex e transgender) tempestandolo di messaggi anti Putin. «Gli sponsor olimpici erano stati avvertiti», scrive Signorile sul sito americano: lo scorso agosto la Human Rights Campaign aveva chiesto azioni specifiche, e decise prese di posizione di condanna, alla luce delle leggi russe sulla «propaganda gay».
«Le società non hanno invece fatto nulla - ha aggiunto il columnist - se non limitarsi ad offrire, in risposta al loro incubo di pubbliche relazioni, un tiepido appoggio per i diritti umani senza però entrare nello specifico per denunciare il comportamento della Russia di Vladimir Putin nei confronti degli omosessuali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA