Assolda un killer per uccidere la moglie, aveva una relazione con la sorella della vittima

Amina Bibi
di Federica Macagnone
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Venerdì 22 Agosto 2014, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 16:38

Sbarazzarsi della moglie sarebbe stata la soluzione per uscire da tutti i guai: in primis avrebbe potuto finalmente appianare i debiti, inoltre avrebbe potuto vivere liberamente la relazione con sua cognata. Agli occhi di Mohamed Ali, 65 anni, dunque, Frederick Best era apparso come il salvatore: 47 anni, tossicodipendente e pronto a tutto, anche a uccidere per potersi comprare la droga.

Mille sterline per uccidere Amina Bibi, 43 anni, con cui aveva due figli e un matrimonio lungo 14 anni.

La donna è stata accoltellata 70 volte nell'appartamento della famiglia a Forest Gate, nella zona est di Londra. A trovare il cadavere il figlio di 11 anni della coppia, ritornato a casa improvvisamente la mattina del 13 settembre dell’anno scorso perché aveva dimenticato il quaderno con i compiti: il bambino, quando è arrivato a casa, ha trovato la madre in una pozza di sangue e l'assassino che si aggirava ancora per casa e che è fuggito una volta accortosi che era entrato qualcuno. All'arrivo dei paramedici la donna è stata dichiarata morta.

Nel corso delle indagini sono stati ritrovati i due cellulari del marito: in uno c'erano ancora registrate le chiamate fatte a Best nelle ore dell'omicidio. Mohamed, inoltre, aveva un negozio ed era molto conosciuto in zona. In molti hanno testimoniato di aver visto parlare i due vicino casa degli Ali. Pochi giorni dopo l'omicidio il mandante e l'assassino sono stati arrestati. Best, in un primo momento, ha dichiarato di voler svaligiare l'appartamento e di aver trovato la donna riversa in una pozza di sangue quando è entrato. Tuttavia, davanti all'evidenza delle prove che continuavano a emergere, ha rivelato di aver avuto soldi e gioielli dal marito per uccidere la moglie.

Secondo la polizia, Mohamed era indebitato e la donna possedeva un gruzzoletto che poteva fargli comodo. Inoltre da qualche tempo aveva una relazione a distanza con la sorella di Amina che abitava in Pakistan. Uccidendola avrebbe preso due piccioni con una fava. I due, adesso, sono accusati di omicidio e attendono di sapere quanti anni passeranno dietro le sbarre.

«Era tutto pianificato per liberarsi della moglie – ha detto l'ispettore capo Dave Whellams – spero che il ricordo di quello che è successo si attenuerà nella mente dei due bambini. Dovranno convivere con il pensiero che il padre ha cospirato per uccidere la loro mamma».