Sharon sepolto accanto alla moglie Lily nel Negev. Politici e capi di Stato alla cerimonia funebre alla Knesset

Sharon sepolto accanto alla moglie Lily nel Negev. Politici e capi di Stato alla cerimonia funebre alla Knesset
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Lunedì 13 Gennaio 2014, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 07:57

Ariel Sharon stato sepolto accanto alla moglie Lily, vicino al suo ranch I sicomori nel deserto del Negev, in una localit chiamata collina degli Anemoni. La sepoltura con gli onori militari dell'ex primo ministro è avvenuta dopo la cerimonia funebre di questa mattina davanti alla Knesset, il parlamento di Gerusalemme. Sia il presidente israeliano Shimon Peres che il primo ministro Benyamin Netanyahu hanno posto una corona di fiori sulla tomba, dopo che il defunto è stato ricordato dai figli Omri e Gilon, oltre che dal capo di Stato maggiore Benny Gantz. Corone di fiori sono state deposte anche da ospiti stranieri, fra cui il vice presidente americano Joe Biden e l'inviato del Quartetto Tony Blair. Migliaia di persone hanno assistito a distanza alla sepolutura, tramite grandi schermi. I figli hanno insistito perchè la cerimonia fosse aperta anche a tutti, anche se è stato mantenuto uno spazio riservato attorno al luogo della sepoltura.

La cerimonia alla Knesset La cerimonia funebre dell'ex premier israeliano Ariel Sharon si è tenuta alla Knesset (parlamento), alla presenza dei familiari, dei dirigenti israeliani e di esponenti politici da una ventina di paesi fra cui il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden.

L'Italia è stata rappresentata dal vice ministro degli Esteri Marta Dassù. Dopo la lettura della preghiera ebraica dei morti, la figura di Sharon è stata evocata dal capo dello Stato Shimon Peres e dal premier Benyamin Netanyahu. Quindi a prendere la parola sono stati i figli Omri e Ghilad, e un amico di famiglia, Zeev Hever, che è anche un esponente del movimento dei coloni. La salma è stata poi portata a Latrun (a ovest di Gerusalemme) dove nel 1948 Sharon rischiò di morire nei combattimenti per la indipendenza di Israele. Là è avvenuto il saluto militare da parte dei comandanti delle forze armate.

Nella tarda mattinata Sharon sarà infine inumato nel suo Ranch dei Sicomori, nel Neghev occidentale, alla presenza di importanti personalità. L'esercito israeliano ha elevato l'allerta nel Neghev. Ieri un razzo era stato sparato da Gaza verso l'area e oggi dalla Striscia si sono sentiti gli echi di due esplosioni: secondo la Tv Canale 10 Hamas ha sparato due missili verso il mare per provarne la potenza.

Benjamin Netanyahu «Uno dei più grandi generali che il popolo ebraico e le forze armate israeliane hanno mai conosciuto». Così il premier Benjamin Netanyahu ha definito l'ex primo ministro Ariel Sharon nella cerimonia ufficiale alla Knesset. «Arik - ha aggiunto il premier non nascondendo il fatto di non essere stato sempre d'accordo con lui - era un uomo pragmatico e questo pragmatismo era incardinato dentro una profonda passione e sentimento per il popolo ebraico».

Shimon Peres «Era la spalla sulla quale poteva poggiarsi la sicurezza della nazione». Lo ha detto il presidente israeliano Shimon Peres durante la cerimonia. «Un amico, un leader e un generale - ha aggiunto Peres - un uomo della terra e protesse questa terra come un leone, diventando una leggenda militare».

Joe Biden «La sicurezza del suo popolo è stata sempre la missione incrollabile di Arik, un inviolabile impegno per il futuro degli ebrei». Lo ha detto il vicepresidente Usa Joe Biden nella cerimonia in onore di Sharon. «Come tutti i leader storici, ha avuto una stella polare dalla quale - ha aggiunto Biden confermando l'amicizia e l'alleanza tra Usa e Israele - non ha mai deviato: la sopravvivenza dello stato di Israele e del popolo ebraico».

Tony Blair «Quando si trattava di combattere, ha combattuto. Quando si trattava di fare la pace, ha cercato di farla». Lo ha detto l'ex primo ministro inglese e inviato del Quartetto Tony Blair ricordando alla Knesset l'ex primo ministro Ariel Sharon. Blair ha poi sottolineato che Sharon ha creduto con forza che «la pace non fosse un sogno».

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