Shakespeare, 450 anni: simbolo inglese nel mondo. Batte Elisabetta,
Beatles e Beckham

Shakespeare, 450 anni: simbolo inglese nel mondo. Batte Elisabetta, Beatles e Beckham
di Luca Lippera
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Mercoledì 23 Aprile 2014, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 18:06
Pi della Regina Elisabetta, pi dei Beatles, pi di Churchill e di Harry Potter. L'Inghilterra ieri ha celebrato il 450 anniversario della nascita di William Shakespeare e ha avuto la conferma che il "bardo" resta l'unica, vera icona del Regno Unito.

Un sondaggio del British Council condotto in tutto il mondo, inclusi Cina, Germania, India, Brasile e Stati Uniti, ha concluso che Shakespeare - nato a Stratford Upon Avon il 23 aprile del 1564 - ma sulla veridicità della data ci sarebbe parecchio da dire - è ancora «l'incontrastato simbolo culturale della Gran Bretagna» e surclassa tutti gli altri "pretendenti" di molte lunghezze. Al secondo posto, nell'immaginario collettivo, c'è la Regina Elisabetta II, mentre al terzo compare il calciatore David Beckham, il quale - divo, vip, “adorato” dalle donne e da Victoria - chissà dove finirà in classifica tra quattrocentocinquanta anni, più o meno nel 2465.



Al contrario William Shakespeare, cantore dell'Inghilterra di Elisabetta I, la Golden Age che aprì la strada alla nascita dell'impero, resiste ai secoli senza battere ciglio. Il British Council, l'ente governativo che si occupa della diffusione nel mondo dell'inglese e di tutto ciò che all'inglese è legato, ha rivolto a cinquemila adulti una domanda estremamente semplice: «Cosa vi viene in mente quando pensate alla Gran Bretagna e alla sua cultura?». Shakespeare ha sbaragliato il campo, perché il suo nome, nella stragrande maggioranza dei casi, è stato il primo citato istintivamente dagli interpellati.



Dopo di lui, dopo Elisabetta II e dopo Beckham, i più menzionati sono Joanne Rowling, la scrittrice cha inventato Harry Potter, la cantante Adele (mai stupirsi), i Beatles, Paul McCartney (nella duplice veste di solista e membro dei Fab Four) ed Elton John. Una dato su cui riflettere: il "bardo" - The Bard è il nomignolo con cui gli inglesi chiamano Shakespeare (come noi diciamo Il Sommo per Dante) - è citatisssimo in Cina, mentre gli Stati Uniti, a dispetto della lingua in comune, sono il Paese dove il “livello di gradimento” del poeta sembra più basso.



Shakespeare, ritenuto il più grande drammaturgo della cultura occidentale, nacque a Stratford, sul fiume Avon, circa duecento chilometri a nord-ovest di Londra, il 23 aprile del 1564: cioè ieri. Questa almeno è la data che ci è stata tramandata e che si è affermata nella tradizione. L'unica cosa certa è che il padre John, conciatore e commerciante di pellami, lo fece battezzare e che il battesimo fu registrato il 26 aprile del 1564. Il piccolo William, secondo gli storici, terzo di otto figli, sarebbe venuto al mondo, appunto il 23 di aprile, ma siccome quel giorno si festeggiava San Giorgio, patrono d'Inghilterra, il bambino fu portato in chiesa con un po' di ritardo.



La mamma, Mary Arden, figlia di un facoltoso agricoltore, aveva ricevuto in eredità dal padre terre e fattorie. Gli anni dell'adolescenza di Shakespeare restano avvolti dal mistero e il giovane William ricompare nei registri pubblici solo quando sposò, a diciotto anni, la prima moglie, Anne Hathaway. Era - così è scritto - il 27 novembre del 1582. Cosa facesse il ragazzo, dove avesse studiato, chi siano stati i suoi maestri e come sia nata la potenza del suo genio poetico è tuttora materia di accesa discussione. Tanto che alcuni si sono spinti a mettere perfino in dubbio l'esistenza stessa di un uomo in carne e ossa chiamato William Shakespeare.



Ma di lui, della sua fama, della rivalità con Marlowe, del successo delle commedie e dei drammi parlano le cronache londinesi e reali fin dall'anno 1592. Il resto è testimoniato da pagine incancellabili, tra re che uccidono senza pietà per il potere, cortigiani che si muovono nell'ombra, comari che se la spassano, mercanti devastati dalla sete di denaro, servi che tradiscono e uomini - come Amleto nelle notti in Danimarca - che si interrogano sul vero senso della vita. Shakespeare - e pare il colpo finale di tutta una storia - mori il 23 aprile del 1616, stesso giorno e stesso mese della nascita. Così almeno raccontano le cronache del tempo, segnate da un uomo che 450 anni dopo continua a dominare la scena, ricordandoci che in tutti noi possono albergare il dolore di un Enrico IV, la bramosia di uno Shilock, l'amore di Giulietta o la lucida determinazione di Iago a compiere il male.







































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