Sarkozy e i tweet di Carla Bruni prima della bufera FOTO

Nicolas Sarkozy e Carla Bruni su Instagram
di Maria Latella
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Mercoledì 2 Luglio 2014, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 15:31

Nel suo mondo di prima poteva anche capitare che ti arrestassero il fidanzato, ma almeno si trattava dei soliti, sulfurei, reati da rockstar: Mick Jagger, per esempio, fu arrestato per droga. Certo, succedeva nel lontano 1967, proprio l’anno in cui nasceva lei, Carla.

L’idea che suo marito, Nicolas Sarkozy, si sia fatto beccare come un assessore di Grugliasco, accusato di corruzione per aver promesso un incarico al magistrato in cambio di buone informazioni, deve deprimere non poco Carla Bruni Sarkozy. L’uomo che lei aveva voluto conoscere, sedurre, sposare perché dopo varie rock star (Eric Clapton prima di Jagger), vari intellettuali (tra gli altri, gli Enthoven padre e figlio), un paio di capitani d’industria, le mancava solo «quello con la bomba atomica», ecco quell’uomo lì che già sembrava in rampa di lancio per un trionfale ritorno all’Eliseo, rischia di non rialzarsi più.

In Francia, a differenza che in Italia, quando sei politicamente morto sei politicamente morto. E non ti ripescano. Non ti invitano neppure alle feste di compleanno dei vecchi colleghi. O, se ti invitano, com’è successo un anno fa a Strauss Kahn, sono gli altri che appena arrivi vanno via.

IL PROVVEDIMENTO

Comunque, il provvedimento dei magistrati deve aver colto di sorpresa i Sarkozy, un po’ come è successo a Galan che la sera prima del suo ufficiale coinvolgimento nell’inchiesta sul Mose brindava a Roma alla festa della rivista Ciak. Solo tre giorni fa, infatti, Carla Bruni Sarkozy postava sul suo profilo Instagram foto affettuose di lei col marito. Allegati anche molti cuoricini, nel caso non si fosse capito che il loro è vero amore e non l’incontro di due necessità: lei cercava un marito non banale (un presidente della Repubblica, per esempio), lui cercava una (terza) moglie capace di far sbiadire di botto il ricordo di Cecilia.

GLI ANNI FELICI

Obiettivo raggiunto per entrambi. Negli anni dell’Eliseo lei è stata un’impeccabile premiere dame, magari un po’ troppo perfetta per fare simpatia, ma certamente attenta e per niente gaffeuse. Non priva di intuito politico, peraltro. Fu Carla, la prima a capire che, nel duello con Hollande, non ci sarebbe stata una seconda chance: «Una sola volta all’Eliseo può bastare» sussurrò in una delle selezionate interviste.

L’ora fatale, però, sembrava ora pronta a scoccare di nuovo. Alle prossime presidenziali tutti davano Sarkozy vincente, il solo in grado di contenere Marine Le Pen.

«Nel partito c’è ovviamente grande aspettativa, ma ovviamente sarà soltanto lui a decidere se correre o meno per l’Eliseo» confidava qualche mese fa una fedelissima sarkozysta come Rachida Dati. E al Messaggero che le chiedeva se le inchieste giudiziarie non potessero essere un freno alle ambizioni di Sarkozy, l’ex ministro della Giustizia rispondeva: «Sono gli elettori che scelgono, non i giudici».

Nel frattempo, in tutti questi mesi, lui, Nicolas se l’è presa comoda; molto in giro per il mondo e per conferenze solidamente retribuite. Lei, Carla, è tornata ad occuparsi di musica: ora qui ora là, in concerto, sempre con il marito fan in prima fila ad applaudirla. Sembravano due danzatori di tip tap, due Ginger e Fred che, ballando ballando, perseguivano con leggerezza l’obiettivo. Poi, zac: il fermo di Nanterre. Potrebbe, chissà, fermare anche la musica. Sono i rischi che corrono le coppie a doppia carriera: si decolla insieme e insieme si può malinconicamente atterrare.

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