Ma i test del Dna hanno successivamente confermato la versione dei due, che dicevano di essere padre e madre della piccola, confermando che la bimba fa effettivamente «parte della famiglia».
Il ministro della Giustizia irlandese, Alan Shatter, aveva chiesto al capo della polizia di riferire in merito a questo e a un altro caso che vedeva coinvolto un bambino di due anni, prelevato in casa dagli agenti martedì sera a Athlone, Co Westmeath. Anche il bambino è stato poi riconsegnato alla famiglia.
Ad allarmare la polizia erano stati i capelli biondissimi e gli occhi azzurri della bimba, da qui la decisione di affidare la bambina ai servizi sociali. La coppia aveva anche prodotto un certificato di nascita, sulla cui veridicità c'erano però dei dubbi. Altro elemento che aveva destato sospetti era il fatto che l'ospedale di Coombe, a Dublino, dove la coppia afferma la bambina sia nata nel 2006, non aveva gli elementi per confermare la data di nascita.
La vicenda ricorda per molti aspetti il caso di Maria, la bimba bionda e con gli occhi verdi di circa cinque anni trovata dalla polizia greca mercoledì scorso in un campo rom a Farsala (Grecia centrale), e sulla quale le autorità greche continuano a lavorare, in collaborazione con diversi altri Paesi, nel tentativo di identificare la bambina. Intanto, è stato reso noto oggi, Maria non risulta sulla lista dei 610 bambini scomparsi in possesso dell'Interpol, fatto confermato dai riscontri compiuti dopo l'esame del suo Dna, cosa che induce gli inquirenti a ritenere che Maria sia finita nel campo rom in seguito a un'operazione di polizia condotta per stroncare un traffico di minori provenienti dalla vicina Bulgaria che si protraeva dal 2008.