Renzi a Mosca: «Non c'è alternativa a soluzione politica e diplomatica delle crisi internazionali»

Renzi a Mosca: «Non c'è alternativa a soluzione politica e diplomatica delle crisi internazionali»
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Giovedì 5 Marzo 2015, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 12:47
dal nostro inviato Marco Conti

MOSCA - "Non esiste alternativa a una soluzione politica e diplomatica" delle crisi internazionali. Matteo Renzi inizia la sua missione diplomatica in Russia incontrando il premier russo Dmitri Medvedev per poi pranzare al Cremlino con il presidente russo Vladimir Putin.



Prima sei garofani sul luogo in cui è stato assassinato il leader dell'opposizione russa Boris Nemtsov, e poi l'incontro con la comunità italiana degli imprenditori, centotrenta in rappresentanza di oltre 400 aziende, e l'intervista alla Tass, l'agenzia di stampa russa. "È il quinto presidente del Consiglio italiano che intervisto in sei anni", ha ironizzato il giornalista forse un po' troppo abituato alla "stabilità" politica che c'è a Mosca.



Renzi non si è comunque scomposto e ha colto l'occasione per spiegare il pacchetto di riforme costituzionali ed elettorali di cui si discute in Italia. Il premier ha anche proposto per il Donbass, la regione Ucraina contesa da Mosca, la soluzione del Trentino Alto Adige: "Autonomia e bilinguismo".



L'argomento delle riforme è stato da Renzi sfiorato anche durante l'incontro in ambasciata con gli imprenditori particolarmente sensibili al nodo delle sanzioni.A loro Renzi ha fatto un discorso molto ottimista sul futuro dell'Italia. "Siamo un Paese che esce da una crisi lunga anni e che deve essere chiamato oggi a costruire la sua strategia per i prossimi 20 anni. Veniamo da una crisi pazzesca per cui negli ultimi 20 anni l'Italia è cresciuta con percentuali da prefisso telefonico fino agli ultimi tre anni in cui ha proprio smesso di crescere", ha sostenuto Renzi parlando agli imprenditori italiani a Mosca rappresentanti, tra gli altri, di Saipem, Natuzzi, Prysmian, Whirlpool, Iveco, Unicredit, Pirelli, Intesa, Fiat, Benetton, Prada, Mapei, Cremonini, Gucci, Eni, Luxottica, Finmeccanica.



"Alla crisi abbiamo cercato di porre rimediare. "Qualcuno dice che la decrescita è felice: ne parliamo un'altra volta... - ha continuato -. Il concetto è che l'Italia ha bisogno di pensare a se stessa in un'ottica nuova e in questo pensare in un'ottica nuova dobbiamo valorizzare cioè che abbiamo di più grande, il Made in Italy non è soltanto un vestito o un paio di scarpe, ci sono e vanno difese con forza ed entusiasmo, ma è un'idea che paradossalmente trova i propri avversari dentro l'atavico vittimismo italiano e talvolta dentro la nostra incapacità di raccontare noi stessi fuori".



Ufficiale la richiesta d'aiuto dell'Italia a Mosca sul dossier libico: «Spero molto nell'aiuto che il presidente russo Putin e la federazione russa possono dare nel Consiglio di sicurezza» dell'Onu «perché il ruolo della Russia nella questione libica, anche alla luce dei legami storici tra Russia ed Egitto, può essere molto importante».



A colazione l'incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Il terzo da presidente del Consiglio, ma il primo ufficiale. Ucraina, Libia, sanzioni e scambi commerciali i temi in agenda. "Sono molto contento che ci sia questa occasione di approfondimento con lei presidente - ha sostenuto Renzi seduto sulla poltroncina della sala verde del Cremlino. "Come saprà - ha aggiunto Renzi, anticipando i temi del confronto sulla politica estera con i rappresentanti del governo russo - Federica Mogherini, che è stata nostro ministro degli Esteri ed è poi stata nominata Alto rappresentante europeo per la politica estera, ha già incontrato diverse volte il ministro Lavrov".