Chloe Wilkes aveva 17 anni, lunghi capelli rossi e un cassetto pieno di sogni da realizzare. Una scuola dove era molto popolare e una famiglia non troppo perfetta. Il 27 luglio Chloe è stata trovata riversa per terra nella sua casa semi-indipendente di Ashford, nel Kent, in Inghilterra, dopo aver assunto una pasticca di ecstacy, fornitale dal padre. A nulla è valsa la corsa la corsa all'ospedale William Harvey: la ragazza è stata dichiarata morta poche ore dopo.
Jason Wilkes, 44 anni, è apparso davanti ai giudici di Folkestone due giorni dopo la morte della figlia: su di lui pende l'accusa di omicidio colposo per aver fornito la droga alla ragazza.
Intanto la famiglia, gli amici e gli insegnanti della ragazza non riescono a dare una spiegazione a una morte così assurda.
«Si tratta di un insieme di circostanze disperatamente tristi – ha dichiarato Jon Whitcombe, preside della scuola che Chloe frequentava - i nostri pensieri sono rivolti alla famiglia e agli amici in questo momento così difficile».
L'amica di sempre, Tiffany, ha creato una pagina su Facebook intitolata “Chloe Wilkes – Piccolo angelo adesso sei in buone mani” che sta raccogliendo i pensieri e i ricordi dei compagni di scuola e delle persone più vicine alla ragazza. «L'unica cosa che mi dà conforto è sapere che adesso sei in un bellissimo posto chiamato paradiso – ha postato Hayley Anne Powell – Veglia su di noi da lassù».