Florida, polizia spara e uccide un uomo che minacciava il suicidio sotto gli occhi della fidanzata

Il ragazzo sparato dalla polizia
di Alessandro Di Liegro
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Venerdì 29 Maggio 2015, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 11:56
Justin Way era un ex alcolista sulla strada della riabilitazione quando, a causa dell'improvviso licenziamento dal suo posto di lavoro, ha perso il controllo di sé e, lo scorso 11 maggio, ha minacciato di suicidarsi dopo aver bevuto un'intera bottiglia di vodka.

La fidanzata, Kaitlyn Christine Lyons, lo ha visto disteso nel letto, con in mano un lungo coltello mentre biascicava di volersi togliere la vita. La donna ha contattato un numero verde di aiuto psicologico per chiedere assistenza e per portare il proprio fidanzato al locale ospedale di St. Augustine, in Florida. Dopo pochi minuti, nella casa di Justin e Kaitlyn sono giunti due poliziotti del locale commissariato della Contea di St.Johns, Jonas Carballosa e Kyle Brag, armati con fucili d'assalto: «Pensavo stessero andando in guerra», ha riferito la Lyons al sito d'informazione “The Daily Beast”.



Dopo pochi minuti Justin era morto sotto i colpi degli agenti. Il padre della vittima, George Way, ha riferito come il report iniziale dell'investigatore Mike Smith riportasse di un tentativo di aggressione da parte del ragazzo verso i poliziotti. Inoltre, riferisce George Way, Smith gli avrebbe detto che Justin aveva minacciato la fidanzata. Kaitlyn nega, anzi, ricorda come, nella telefonata al centro d'ascolto, avrebbe chiaramente detto di non sentirsi in pericolo e che le parole del fidanzato erano dettate più dall'alcol che da una reale intenzione suicida.



La madre di Justin, Denise, ha detto che l'investigatore le avrebbe raccontato la vicenda in maniera molto sintetica: «Mi ha riferito di come gli agenti avessero imposto a Justin di gettare il coltello e, dopo il suo diniego, da ubriaco, in depressione e con una crisi di nervi, gli avrebbero sparato perché 'è quello che facciamo'».



La donna ha risposto all'investigatore riferendosi a «questa nuova moda che è chiamata 'il suicidio dai poliziotti'» ovvero quando un suicida provoca la polizia in modo da farsi uccidere. Le modalità dell'accaduto, dove e quante volte il ragazzo è stato colpito, non sono state comunicate alla famiglia.

In un'intervista telefonica con il comandante Chuck Mulligan del commissariato di St.Johns, il Daily Beast ha chiesto se la procedura standard in merito a un tentativo di suicidio fosse quella di portare i fucili d'assalto invece degli psicologi: «Se l'agente crede che quella sia il modo più appropriato di servire la comunità allora sì - ha risposto il comandante – se, per caso, il taser mancasse un colpo, allora l'agente sarebbe in grave pericolo».



Non è la prima volta che le forze dell'ordine nell'area sono state coinvolte in scontri a fuoco fatali. Uno dei due agenti intervenuti nella vicenda Way, Kyle Braig, ha partecipato a una sparatoria in cui un uomo armato di coltello è morto, lo scorso Gennaio. Pochi giorni dopo l'omicidio Way, un altro suicida sarebbe stato ferito dagli agenti della Contea di St.Johns.