Inghilterra, Peppa Pig bandita dai testi scolastici per non offendere ebrei e musulmani

Peppa Pigg (ilmessaggero.it)
di Giacomo Perra
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Venerdì 16 Gennaio 2015, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 20:53
Tempi duri per “Peppa Pig”. La maialina più famosa del mondo rischia infatti di venire affettata dai colpi della censura. La star dei cartoni animati è finita - indirettamente - nel mirino della “Oxford University Press”, casa editrice britannica con un giro di affari tra i più redditizi del Regno Unito, che ha deciso di vietare nei suoi testi, principalmente destinati a bambini e ragazzini, ogni riferimento, visivo e verbale, ai suini, in nome del rispetto religioso nei confronti di ebrei e musulmani.



La scelta, resa pubblica dalla “Bbc” tramite Jim Naughtie, marito di una scrittrici della “Oxford University Press”, Eleanor Updale, e conduttore di un programma radiofonico in onda sull’emittente, è stata comunicata ai dipendenti dell’azienda attraverso una direttiva, una sorta di vademecum che gli autori non dovranno assolutamente trasgredire.



“Molti dei materiali che pubblichiamo nel Regno Unito sono venduti in più di 150 paesi e devono tenere conto delle diverse culture e sensibilità. Le nostre linee guida sono pensate per fare in modo che le nostre pubblicazioni possano raggiungere un pubblico molto vasto”, ha spiegato un portavoce della società a giustificazione del diktat, ovviamente, mal tollerato dagli autori.



Difficile, se non impossibile, comunque che l’editore di “Peppa Pig” accetti di mettere al bando le avventure della maialina, che ormai è diventata un’icona planetaria dell’infanzia. Di sicuro, se questo può incoraggiare, avrà il sostegno di alcune prestigiose voci delle stesse comunità musulmana ed ebraica. “E’ una scelta completamente insensata”, ha affermato Khalid Mahmood, parlamentare laburista britannico di fede islamica, mentre il Jewish Leadership Council, l’associazione che rappresenta gli ebrei in Gran Bretagna, si è limitato a ricordare come la loro religione impedisca di nutrirsi del maiale, non di nominarlo.