Pena di morte: nello Utah torna la fucilazione, sarà alternativa all'iniezione letale

La fucilazione torna nello Utah (fanpage.it)
di Giacomo Perra
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Mercoledì 25 Marzo 2015, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 20:57


Lo Utah riabilita le condanne a morte per fucilazione. Dopo una parziale rinuncia alle armi da fuoco nell’esecuzione delle pene capitali, lo Stato americano ha deciso infatti di ripristinarne l’uso con una legge. Firmata dal governatore repubblicano Gary Herbert, la norma consentirà di avvalersi di tiratori scelti ben addestrati in alternativa all’iniezione letale. L’opzione potrà essere adottata ogniqualvolta le scorte di medicinali si rivelino insufficienti.

Tra le cinquanta entità amministrative in cui sono suddivisi gli States, lo Utah, dove il decesso più recente di un detenuto causa puntura risale al 1999, è per ora l’unica in cui il plotone d’esecuzione tornerà (obbligatoriamente) ad essere adoperato. Nessun’altra, infatti, ha stabilito per ora un suo reimpiego. Neanche il Texas, lo Stato in cui in America si mandano a morte più carcerati, che pure sta esaurendo le sue riserve di farmaci.

Abolita (quasi definitivamente) nel 2004 - rimase vigente, fino ad approvazione di una nuove legge, solo per quei detenuti, giudicati prima di quella data, che la sceglievano espressamente - la fucilazione fu utilizzata nello Utah per l’ultima volta nel 2010. A volerla fu Ronnie Lee Gardner, ucciso nel carcere di Salt Lake City dopo 25 anni passati nel braccio della morte.

Da allora nessun altro condannato in America è stato più giustiziato col piombo di una pallottola e l’eventualità, molto concreta, che possa invece ricapitare non entusiasma certo tutta quella galassia di associazioni e movimenti che negli Stati Uniti è contraria alla pena di morte: “E’ il retaggio di un passato barbaro - affermava nei giorni precedenti la promulgazione della norma Ralph Dellapiana, direttore dell’organizzazione “Utahns for Alternatives to the Death Penalty” - e un enorme passo indietro che porterà allo Utah la condanna internazionale”.