Pedofilia a Westminster, Cameron apre un’inchiesta: «Fuori il dossier sparito»

David Cameron
di R. Es.
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Domenica 6 Luglio 2014, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 15:02
A Westminster un giro di abusi sessuali, compresi casi di pedofilia risalenti agli anni ’70 e ’80, nel quale sarebbero coinvolti almeno dieci parlamentari.

Tra loro anche ex ministri, i cui nomi sarebbero scritti su una lista nelle mani della polizia. La notizia è arrivata il giorno dopo che il premier David Cameron ha chiesto al ministero dell'Interno di «avviare un'inchiesta interna per fare luce sul mistero del dossier scomparso: un rapporto scottante che rivelava gravi casi di pedofilia a Westminster, sempre negli anni ’80, consegnato all'allora ministro Leon Britton e mai più ritrovato.



L'esistenza di una lista che potrebbe far tremare i banchi del Parlamento britannico è stata rivelata al quotidiano britannico Daily Telegraph dalla “talpa” Peter McKelvie, ex dirigente di un'associazione che si occupa dei diritti dell'infanzia, che ha passato oltre 20 anni della sua vita a raccogliere prove su atti di pedofilia commessi da parte di personaggi di spicco delle politica.



È stato grazie alle sue rivelazioni che la polizia di Londra ha avviato due anni fa un'indagine sulla Elm Guest House, un pensionato di Londra trasformato in casa degli orrori dove, secondo la “talpa”, parlamentari, politici e funzionari, forse anche di Downing Street, organizzavano festini a scopo sessuale le cui vittime erano dei bambini. Per McKelvie «ci sono prove sufficienti per aprire un'indagine su almeno 20 parlamentari per fatti che riguardano gli ultimi 30-40 anni. Alcuni di loro sono morti ma altri sono vivi e, in alcuni casi, ancora attivi in Parlamento. La lista c'è».



Altre indagini. Questa non è l'unica indagine aperta su presunti legami tra potere e violenze sessuali su minori. La polizia di Manchester sta indagando su abusi compiuti dall'ex parlamentare Cyril Smith, morto da 4 anni, sui bambini ospiti di un casa famiglia a Rochdale che ha chiuso nel 1994.



Per la stampa britannica queste due indagini sono strettamente intrecciate al caso del dossier scomparso, attorno al quale da qualche giorno sta montando la polemica politica. In verità già l'anno scorso il ministero dell'Interno aveva svolto una ricerca interna sul rapporto nella quale era spuntata una lettera di Lord Brittan a Geoffrey Dickens, il parlamentare tory che gli aveva consegnato il dossier.



Nella missiva il ministro spiegava che le accuse «erano state prese in considerazione» e gli «elementi credibili e potenzialmente verosimili» erano stati passati al procuratore per ulteriori indagini, mentre altri elementi erano stati «trattenuti o distrutti».



Ma per i laburisti né l'inchiesta dell'anno scorso, che non è stata mai resa pubblica, né quella chiesta da Cameron due giorni fa sono sufficienti. «Dobbiamo prendere la vicenda molto seriamente», ha detto il leader dei Labour Ed Miliband.
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