Parigi, l'ostaggio nello scatolone che ha beffato i killer

Parigi, l'ostaggio nello scatolone che ha beffato i killer
di Federica Macagnone
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Venerdì 9 Gennaio 2015, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 11:21

I fratelli Kouachi a Dammartin-en-Goele non hanno mai saputo di avere un ostaggio. Lilian, 27 anni, grafico della tipografia, si è nascosto per ore in uno scatolone di cartone e ha avvertito la polizia con il telefono cellulare.

Secondo Le Figaro la famiglia dell'uomo ha provato a chiamare il giovane tra le nove e le undici senza mai ricevere una risposta. È stato il ragazzo stesso a contattare il padre poco dopo con un sms: «Mi sono nascosto al primo piano, credo che abbiano ucciso tutti. Chiamate la polizia». È stata questa segnalazione a scatenare le voci (poi rivelatesi inesatte) che a seguito dell'operazione c'erano stati dei morti.

Per Lilian otto lunghissime ore di terrore chiuso in una scatola.

L'uomo sarebbe rimasto da questa mattina fino al momento dell'assalto delle teste di cuoio nascosto in questo rifugio di fortuna, senza che i due fratelli avvertissero la sua presenza. Secondo Bfm tv, l'impiegato sarebbe riuscito a comunicare con le forze di sicurezza, grazie al suo cellulare, riuscendo a fornire topografia dei luoghi e informazioni su quanto stava succedendo all'interno.

Le Figaro, nella cronaca minuto per minuto di ciò che stava accadendo, alle 11.46 scriveva già che non vi era traccia del giovane. “Il nostro giornalista sul posto – si legge sul sito – ha incontrato degli amici di un impiegato di 27 anni che non avevano notizie di lui. Secondo loro, la famiglia non è riuscita a raggiungerlo, né al telefono né via mail. Doveva essere all’interno dell’azienda Création tendance découverte nel momento in cui è iniziata la presa degli ostaggi”.

Nella tarda mattinata si era diffusa la notizia che l’ostaggio in mano ai due fratelli jihadisti era Michel Catalano, responsabile della tipografia. Il primo a vedere l'ostaggio con i terroristi era stato un rappresentante commerciale di una ditta fornitrice della tipografia che stamattina aveva un appuntamento proprio con Catalano. «Ero davanti alla porta dell'azienda, ho stretto la mano a Michel e a un uomo armato che mi ha detto: “Sono un poliziotto, vai via, non uccidiamo civili”» ha raccontato l'uomo a France Info. «Dopo che me ne sono andato, Michel ha chiuso la porta».