Attentato a Parigi, chi è il kamikaze identificato Ismael Omar Mostefai

Attentato a Parigi, chi è il kamikaze identificato Ismael Omar Mostefai
di Stefania Piras
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 08:36

La notizia la dà in diretta sabato sera su Facebook Jean-Pierre Gorges, il sindaco di Chartres, la cittadina alle porte di Parigi dove viveva Ismaïl Omar Mostefai, uno dei tre terroristi imbottito di esplosivo che venerdì sera sarebbe sceso dalla Polo nera e avrebbe fatto irruzione al Bataclan evocando l’Iraq e la Siria.

Il primo cittadino di Chartres scrive: «Condividete: apprendo ora che un terrorista kamikaze abitava a Chartres almeno fino al 2012, e faceva parte dei terroristi di Parigi di ieri…».

Il ragazzo, 29 anni (avrebbe compiuto trent’anni il prossimo 21 novembre), è stato identificato attraverso le impronte digitali: sul luogo della strage gli inquirenti hanno ritrovato la falange di un dito, appartenente all’attentatore, «l’unico formalmente identificato finora» come ha precisato il procuratore François Molins.

Originario di Courcouronnes, banlieue parigina, aveva due fratelli e due due sorelle, frequentava la Moschea di Lucé, vicino al quartiere de La Madeleine.

«Giovane padre di famiglia, origini algerine» lo descrive così il Journal du Centre. Uno dei fratelli era titolare di un bar à chicha a Chartres, un tipico locale arabo dove si fuma il narghilé.

Otto condanne, tra il 2004 e il 2010, per fatti di piccola criminalità come la guida senza patente, oltraggio e sospetti non confermati di spaccio di droga, ma non è mai andato in carcere. Era comunque una persona conosciuta dai servizi: nel 2010 la polizia decide di affibiare a Omar Ismael la “fiche S”, una sorta di cartellino che viene aggiornato ogni due anni che contiene informazioni valide in tutta l’Unione Europea.

La fiche S indica vari gradi di pericolosità, perciò non comporta sempre una stretta sorveglianza. Non è solo per sospetti terroristi, si usa anche per gli hooligans e i militanti contro il nucleare: segnala un soggetto sospetto per la sicurezza dello Stato. Questo, nonostante non sia mai stato coinvolto prima in fatti di terrorismo. Nell’autunno del 2013 avrebbe intrapreso un viaggio in Siria, sarebbe stato infatti registrato un suo passaggio in Turchia l’anno scorso.

«Almeno dal 2012 non sappiamo più nulla di lui, non si muoveva, non faceva rumore – ha raccontato il sindaco di Chartres a Le Monde– non aveva un’occupazione ufficiale». Probabilmente viveva in una casa popolare a La Madeleine, ma è un’informazione da verificare. Gli abitanti del quartiere, però sembrano ricordarsi a stento di lui e riferiscono che pensavano avesse lasciato la città due anni fa.

Uno dei fratelli del ragazzo, un 34enne, è caduto dalle nuvole quando è stato convocato dagli inquirenti al commissariato di Créteil dove ha riferito di aver tagliato i ponti con il fratello anni fa e che non immaginava che potesse essere coinvolto negli attentati.

«Ora dobbiamo capire se c’è una filiera estremista o se si tratta di un caso isolato» dice ancora il sindaco. In tutto sette persone vicine a Omar Ismael sono state interrogate e sono monitorate.

E' a Lucé, una cittadina vicino a Chartres, secondo quanto riportano i giornali francesi, che Omar Ismael si sarebbe avvicinato agli ambienti radicali seguendo un islamista venuto apposta dal Belgio per fare proselitismo. Il presidente della locale moschea di Lucé Abdallah Benali, contattato dall’AFP, ha affermato di non conoscere il ragazzo.