Nuova Delhi, vandalizzata una Chiesa: è il quinto attacco in due mesi

Nuova Delhi, vandalizzata una Chiesa: è il quinto attacco in due mesi
di Stefania Piras
2 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Febbraio 2015, 15:51 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 08:55
Un’altra chiesa cattolica di New Delhi è stata vandalizzata. E’ il quinto attacco in due mesi. La chiesa è quella di Sant'Alphonsa (prima donna santa dell'Asia) a Vasant Kunj, un quartiere centrale della capitale indiana. P. Vincent Salvatore, il parroco, ha trovato il tabernacolo aperto e il pisside scomparso. Le ostie erano sparso sull'altare e sul pavimento.

Come riportato da Asia News, funzionari della diocesi hanno spiegato che gli intrusi sono entrati nella chiesa dopo aver sfondato il lucchetto del cancello principale. Ma non esistono telecamere di videosorveglianza per mettere a fuoco l’identità dei vandali.



Il primo attacco contro una chiesa di Delhi è avvenuto il primo giorno di dicembre dell’anno scorso, con il rogo alla san Sebastiano di Dilshad Garden. Una settimana dopo, alcuni uomini non identificati hanno gettato pietre contro la chiesa foranea di Nostra Signora di Fatima rompendo le finestre nel pieno della messa serale.



Il 3 gennaio scorso un incendio ha bruciato il presepio allestito nel cortile della chiesa della Risurrezione a Rohini. Il quarto incidente è avvenuto contro la chiesa di Nostra Signora delle Grazie a Vikaspuri, dove alcuni uomini hanno vandalizzato la grotta mariana. In quest'ultimo caso, però le registrazioni delle telecamere CCTV hanno permesso di identificare i colpevoli.



Dalla salita al potere dei nazionalisti indù del Bharatiya Janata Party (Bjp), le minoranze etnico-religiose dell'India denunciano un inasprimento degli attacchi e della discriminazione nei loro confronti. Come è successo al proprietario di un garage che è stato aggredito da circa 25 estremisti indù perché teneva appesa un'immagine di Gesù nel suo negozio.



«I cristiani in India vivono un sentimento di paura e insicurezza» ha dichiarato l’arcivescovo di Delhi Anil Joseph Thomas Couto in un’intervista recente a The Hindu.