Nigeria, due kamikaze al mercato: bomba sulla schiena al posto del neonato, 45 morti

Nigeria, due kamikaze al mercato: bomba sulla schiena al posto del neonato, 45 morti
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Martedì 25 Novembre 2014, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 13:25
L'ennesima strage insanguina la Nigeria: due donne kamikaze, meno di 20 anni, hanno colpito l'affollato Monday Market, nel cuore della martoriata Maiduguri, nel nord-est del Paese.

Oltre 45 i morti, decine i feriti in un bilancio che resta ancora tragicamente provvisorio. «La prima kamikaze era appostata accanto a un risciò carico di merce», ha detto una fonte della sicurezza di Maiduguri. La prima esplosione, avvenuta intorno alle 11, ha provocato un boato, percepito in tutta la città, e una densa colonna di fumo nero.



La seconda kamikaze si è fatta esplodere dopo circa dieci minuti: con una tecnica omicida oramai divenuta classica negli attentati targati estremismo islamico, ha atteso l'arrivo dei soccorritori per colpire e massimizzare le vittime. Si tratta di «una diciannovenne, che aveva nascosto l'ordigno sotto il suo hijab, come fosse un neonato caricato sulla schiena», hanno rivelato fonti della sicurezza. Terribile la scena che si sono trovati di fronte i soccorritori: «Alcune vittime erano completamente decapitate», ha raccontato Dogara Shehu, un medico.



L'attentato non è stato ancora rivendicato, ma tutto sembra riconducibile a Boko Haram (L'educazione occidentale è peccato, ndr). Maiduguri è la capitale dello Stato di Borno, considerato una delle roccaforti del gruppo terroristico integralista islamico, e teatro da mesi di una ridda di attacchi e attentati. E non è la prima volta che la sanguinaria spietatezza del gruppo integralista, i cui assalti hanno provocato quasi 1.600 morti solo lo scorso anno, macchia del sangue dei civili il Monday Market di Maiduguri. A luglio scorso un'esplosione attribuita a Boko Haram ha causato oltre quindici morti. Ma è da giugno che sono entrate in azione le donne kamikaze: nel mirino Kano, la più grande città del nord della Nigeria, o lo Stato di Bauchi, nel nord-est. Ieri un altro mercato del nord-est del Paese, a Damask, è stato sconvolto da un attacco degli integralisti islamici che hanno aperto il fuoco contro la folla dopo aver nascosto le armi in scatole di cartone, provocando numerosi morti. I terroristi hanno anche distrutto l'ospedale della città e il palazzo del governo, issando in città la loro bandiera.



Per non parlare dell'orrenda strage di sabato, questa volta nei pressi del lago Ciad: a decine, legati mani e piedi sono stati scaraventati nelle acque, altri sgozzati, falciati dalle raffiche dei Kalashnikov, lasciati a morire dissanguati nella foresta dove avevano cercato scampo.
Azioni feroci che spingono migliaia di persone alla fuga. È il caso anche dei non-musulmani di Mandera, la città al confine tra Kenya e Somalia teatro della strage di 28 passeggeri di un autobus massacrati dagli Shabaab somali perchè 'non conoscevano il Coranò. In centinaia hanno trovato riparo in una base militare, terrorizzati da un possibile nuovo attacco dei miliziani integralisti.
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