Mosca, caos in piazza dopo condanna Navalny
Tre anni e mezzo al blogger anti-Putin

Mosca, caos in piazza dopo condanna Navalny Tre anni e mezzo al blogger anti-Putin
di Giuseppe D'Amato
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Mercoledì 31 Dicembre 2014, 05:53 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 23:14

Si alza all'improvviso la tensione politica in Russia. Aleksej Navalnyj, oppositore di Vladimir Putin, è stato condannato da un tribunale per truffa. Dopo poche ore migliaia di persone si sono radunate in una piazza centrale di Mosca a protestare. Il famosissimo politico-blogger è stato successivamente fermato dalla polizia in strada, mentre si accingeva a unirsi alla manifestazione, ed è stato ricondotto a casa.
SENTENZA ANTICIPATA
La lettura del verdetto sul cosiddetto affaire “Yves Rocher” era programmata per il 15 gennaio. Inaspettatamente due giorni fa il giudice ha comunicato di aver «finito prima». Ieri i fratelli Navalnyj sono stati condannati a 3 anni e mezzo per frode. Oleg li trascorrerà in carcere, mentre Aleksej avrà la libertà vigilata. Il blogger è agli arresti domiciliari dal febbraio scorso, poiché sta già scontando una sentenza “sospesa” di 5 anni per “appropriazione indebita” ai danni di una società di legname. Secondo le opposizioni questi processi con le relative condanne sono motivati “politicamente”.
In un'intervista per il popolarissimo quotidiano moscovita “Mk” il noto avvocato Vadim Prokhorov classifica la vicenda “Navalnyj” come una «barzelletta». Secondo il giurista si fa fatica a trovare due sentenze del genere in Russia e serve «consultare le statistiche». Stando ad alcuni commentatori il «potere» non ha voluto incarcerare il blogger, poiché teme la reazione della piazza. Adesso lo mette definitivamente fuori gioco per le prossime consultazioni elettorali.
Nel settembre 2013, alle municipale capitoline Aleksej Navalnyj arrivò secondo, dietro al candidato del Cremlino, con un sorprendente 27% di voti. L'anticipo del verdetto è stato forse dettato dalla paura per quanto potrebbe avvenire a gennaio, dopo la fine delle feste, all'apertura dei mercati finanziari. La morsa della crisi economica si fa sentire e crea incertezza tra la popolazione. «La libertà vigilata – ha commentato il 38enne blogger a Radio Eco di Mosca – non è nulla in confronto a quanto succede nel nostro Paese. Non me ne andrò da solo di qui. Da pochi, prima o poi saremo in milioni».
Aleksej Navalnyj, che in passato ha organizzato nella capitale le principali manifestazioni anti-Putin, ritiene che il carcere per il fratello sia un modo per «fare pressioni su di me». Il Cremlino non ha voluto commentare il caso. Critiche, invece, piovono da Stati Uniti ed Unione europea. Il Dipartimento di Stato Usa definisce la sentenza «disegnata per punire ulteriormente e scoraggiare l'attivismo politico». Della stessa opinione Bruxelles, che giudica «non dimostrate le accuse». Un portavoce dell'alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, ha sottolineatoo che le decisioni dei tribunali «devono essere indipendenti e libere da interferenze politiche». Per Berlino questo è un «colpo alla società civile».

LA REAZIONE
La reazione dei sostenitori di Navalnyj non si è fatta attendere. In fretta e furia, grazie ai social network, è stata organizzata una manifestazione nella centralissima piazza del Maneggio, proprio sotto al Cremlino. Appuntamento: ore 19. Sono arrivati in circa duemila nonostante il centro fosse stato blindato con alcune fermate delle metropolitana bloccate e i meno 10 gradi di temperatura. «La vostra azione è illegale – ha urlato incessantemente un poliziotto al megafono -. Non è stata concordata! Si chiede, per favore, di andar via. Evitate di rispondere a provocazioni». Alcuni tafferugli sono infatti scoppiati con un gruppo di anti-Navalnyj. Un centinaio di presenti sono stati fermati dalla polizia per l'identificazione. Una giovane donna è stata trascinata via dagli agenti mentre cantava una canzone contro Putin, molto popolare durante le proteste per la democrazia a Kiev.Il blogger nel frattempo era stato riportato dagli agenti a casa.