Migranti, l'Ungheria alza nuovo muro al confine croato. Orban: non ci aiuta nessuno

Migranti, l'Ungheria alza nuovo muro al confine croato. Orban: non ci aiuta nessuno
5 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Settembre 2015, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 17:02

La decisione di erigere una barriera anti-immigrati anche alla frontiera con la Croazia è stata presa poichè l'Ungheria, nell'emergenza migranti, «non può contare sull'aiuto da sud, né dalla Serbia nè dalla Croazia, né dall'Europa occidentale». Lo ha detto il premier conservatore Viktor Orban.

In dichiarazioni alla radio nazionale, Orban ha al tempo stesso criticato quello che ha definito il «liberalismo suicida» di parte dei media e di alcuni politici europei, un liberalismo, ha detto, «che minaccia il nostro modo di vita».

«Il confine non può essere sigillato e tutta questa gente non la si può trattenere i Croazia: per ora non impediremo a nessuno di entrare in Croazia ma neanche di uscire dal Paese».

Lo ha dichiarato il premier, Zoran Milanovic, in una conferenza stampa dedicata all'emergenza immigrazione.

«La Croazia è per i profughi solo un Paese di transito, e ora che hanno attraversato centinaia di chilometri, che vadano dove hanno deciso, nel nord Europa», ha aggiunto Milanovic, annunciando che la Croazia sarà «flessibile» con le migliaia di profughi che da mercoledì stanno giungendo dalla Serbia. «Noi non ne possiamo accogliere più di quanti ne abbiamo finora accolti», ha aggiunto. Il flusso migratorio verrà diretto verso la Slovenia? «Credo che l'Ungheria sia più vicina», ha aggiunto.

La Germania sfida il blocco posto di fatto dai Paesi dell'est europeo: «Una grande maggioranza degli Stati è favorevole alla proposta della commissione europea», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri tedesco Sawsan Chebli, rispondendo a una domanda su una proposta di Frank Walter Steinmeier di valutare una decisione a maggioranza sulle quote. «Si tratta di una procedura europea, nulla che si debba inventare», ha aggiunto Steffen Seibert. «Ci sono segnali positivi dai paesi dell'Est e dalla polonia, un conflitto est ovest non si pone», per Chebli.

La Croazia ha chiuso nella notte i valichi di frontiera con la Serbia. Al momento della chiusura, al valico di Bezdan si trovavano un centinaio di migranti che non sono riusciti a passare e sono stati condotti con un autobus in un vicino centro d'accoglienza. Resta aperto un solo valico, quello di confine che corre lungo l'autostrada Belgrado-Zagabria e che ha per questo una grande importanza per il traffico stradale internazionale. «Bajakovo è aperto e la circolazione continua normalmente, senza lunghe file di auto», ha detto il capo della polizia di frontiera a Bajakovo. Dalla tarda serata di ieri restano chiusi gli altri sette valichi di frontiera con la Serbia: Ilok, Ilok 2, Principovac, Principovac 2, Tovarnik, Erdut e Batina.

Non solo: la circolazione dei treni fra Belgrado e Zagabria è stata sospesa. Ne hanno dato notizia i responsabili delle Ferrovie serbe a Belgrado, come riferisce l'agenzia Beta. È regolare invece il collegamento con autobus fra Belgrado e Zagabria. Circa 13.300 migranti sono entrati in Croazia dalla Serbia dall'arrivo del primo gruppo due giorni fa: lo ha reso noto la polizia croata.

Secondo i media a Belgrado, 30 autobus carichi di profughi sono giunti in Croazia nella notte, altri quattro stamane. I nuovi arrivati si vanno ad aggiungere agli oltre 11 mila che erano giunti fino alla tarda serata di ieri. I migranti arrivano dal confine serbo-ungherese, invalicabile dopo la costruzione del muro, da Belgrado e direttamente da Presevo, nel sud della Serbia dove prosegue incessante il flusso da Grecia e Macedonia. I profughi entrano in Croazia attraversando campi e radure a ridosso del confine.

L'Ungheria ha cominciato a costruire una nuova barriera lungo il confine con la Croazia per far fronte al flusso dei migranti: lo riporta Sky news in un tweet citando il premier ungherese Viktor Orban. L'Ungheria ha esteso ad altre due regioni meridionali lo stato di emergenza proclamato nei giorni scorsi in alcuni distretti del Paese a causa del massiccio afflusso di migranti. Come ha detto il ministro degli Esteri Peter Szijjarto, citato dai media serbi, le nuove regioni interessate sono al confine con la Croazia, da dove è cominciato l'afflusso di migranti in Ungheria. Per Szijjarto le autorità croate hanno perso il controllo sul forte flusso di profughi.

Un migrante è morto fulminato nel sito francese dell'Eurotunnel, la galleria sotto alla Manica: è quanto annuncia la prefettura del Nord-Pas-de-Calais citata dai media francesi. A quanto si apprende, il ragazzo morto aveva circa vent'anni. Il dramma si è consumato eri sera mentre cercava di salire su una navetta ferroviaria per il trasporto dei Tir nel Tunnel sotto alla Manica. «Poco prima di mezzanotte, un migrante, probabilmente di nazionalità siriana, è stato ritrovato morto sotto a una navetta» ferroviaria dell'Eurotunnel, ha precisato la prefettura di zona. Si tratta del decimo migrante morto a Calais e dintorni dallo scorso 26 giugno nel tentativo di raggiungere la Gran Bretagna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA