Chiediamo ai leader europei di ascoltare le voci e le storie delle persone che assistiamo ogni giorno: non sono invasori, sono persone in fuga per la vita” Oxfam Italia lavora dal 2011 in Italia a sostegno delle persone che arrivano attraverso la rotta del Mediterraneo. In Sicilia tutte le attività hanno l’obiettivo di integrare la risposta del governo italiano a sostegno dei richiedenti asilo più vulnerabili. Oxfam e i suoi partner offrono sostegno legale, psicologico e sanitario soprattutto a bambini e minori non accompagnati, alle donne e a chi è generalmente in uno stato di grave bisogno. In Italia quest’anno sono arrivate 142.000 persone, 95.000 sono sbarcate in Sicilia. Il 70% è di origine africana e a soli 4 paesi - Eritrea, Nigeria, Somalia e Sud Sudan – si deve più della metà del flusso migratorio (55%). I viaggi di tutte queste persone sono durati mesi, a volte anche un intero anno; la maggior parte ha subito traumi e abusi di ogni genere “Ci aspettiamo che l’Europa, e l’Italia, non sprechino l’occasione data da questo Summit in una discussione sul contenimento dei flussi migratori, ma la utilizzino per impegnarsi a risolvere alcuni dei problemi – le siccità e la perdita di terre coltivabili, la mancanza di servizi sanitari e di opportunità di istruzione, i conflitti armati e il commercio incontrollato di armi leggere e pesanti - che riducono le opportunità di vita dignitosa e costringono sempre più persone a scappare dai propri paesi di origine, affrontando viaggi che mettono a rischio la loro vita”, prosegue Bacciotti. “La promessa del governo italiano di aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo rivolto all’Africa è un buon inizio, ma chiediamo che a questo impegno venga dato seguito senza condizionalità che obblighino i paesi africani a fare la “guardia” ai confini dell’Europa”. Oxfam sta lavorando per assistere i richiedenti asilo in Italia e promuovendo presso il governo italiano Adesso, Basta! un appello volto a chiedere ai governi europei un maggior impegno nella tutela delle persone e dei diritti umani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA