Migranti, in quattro anni di guerra nessun profugo siriano è stato accolto in Arabia Saudita o Qatar

L'immagine pubblicata sui social arabi per protestare contro il disinteresse dei ricchi paesi del Golfo nei confronti della crisi siriana
di Giulia Aubry
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Giovedì 3 Settembre 2015, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 15:22
La fratellanza araba ha sempre avuto qualche difficoltà a mostrarsi a livello di governi e reciproci aiuti. Ma le recenti vicende che hanno interessato i profughi siriani, in fuga da una guerra che non risparmia ormai più nessuno, ha perso ancor più evidente l’assenza di solidarietà tra i paesi del Golfo Persico. Non è forse una novità assoluta, ma ciò che appare nuovo è il fatto che sempre più cittadini dei paesi del Golfo che vantano maggiori ricchezze stiano facendo sentire la loro voce nella piazza virtuale dei social. Un cartoon che ritrae il corpo del piccolo Aylan, inerte sulla spiaggia, sotto gli occhi impassibili di decine di sceicchi e capi di stato ha avuto in pochissime ore oltre 16.000 condivisioni sulle profili facebook di cittadini dei paesi del Golfo Persico.



E passando dal virtuale al reale – inteso come insieme di numeri e statistiche riportate da organi ufficiali – la situazione non migliora. Anzi. L’Arabia Saudita, il Qatar, gli Emirati Arabi, il Bahrein e l’Oman non hanno accettato uno solo dei quattro milioni di profughi siriani in fuga dagli orrori della guerra e attualmente sotto l’egida dell’agenzia Onu per i rifugiati. La maggior parte di loro sono stati accolti nei campi profughi in Libano, Giordania e Turchia. Quest’ultima al momento ospita oltre 1 milione e 600.000 siriani, mentre Libano e Giordania sono alle prese con enormi difficoltà nella gestione dei campi dove, negli ultimi giorni, cibo e acqua sono diventati un bene rarissimo. Neppure di fronte alle richieste della UNHCR, l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, i 6 ricchissimi paesi del Golfo hanno mostrato disponibilità. Il report dell’agenzia UN, pubblicato lo scorso 18 agosto, elenca 29 paesi che hanno dato disponibilità all’accoglimento dei profughi con le relative “quote” di rassegnazione: 350 all’Italia, 1.000 alla Francia, 35.000 ingressi umanitari in Germania, 3.500 in Svizzera, 10.000 in Canada e così via. Ma di paesi del Golfo neanche l’ombra.



In un report di Amnesty International del 2014 risulta che i sei paesi hanno valutato complessivamente solo 5 richieste di asilo politico, tutte naturalmente respinte. Certo l’Arabia Saudita ha donato più di 90 milioni di dollari a UNHCR per il sostegno ai profughi siriani nel 2014 e negli ultimi anni gli aiuti complessivi provenienti dai sei paesi allo stesso scopo ammontano a 910 milioni di dollari. Il Kuwait ha dato la propria disponibilità a estendere i termini per i visti rilasciati ai lavoratori siriani nel paese. Ma la strada verso la solidarietà sembra essere ancora molto lunga e tanti, troppi cittadini di quei paesi cominciano a penare che ignorare la situazione non possa portare a risultati positivi. Per nessuno.