Scandalo a Londra, «deputati pedofili e killer»: la Gran Bretagna trema

Scandalo a Londra, «deputati pedofili e killer»: la Gran Bretagna trema
2 Minuti di Lettura
Lunedì 17 Novembre 2014, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 19:06
LONDRA - Sono emerse nuove gravi accuse nello scandalo di pedofilia che riguarderebbe figure pubbliche britanniche nel periodo 1970-1980.

Una delle presunte vittime ha rivelato che un deputato conservatore avrebbe ucciso strangolandolo un 12enne nel corso di un festino a sfondo sessuale negli anni Ottanta.



Questo, secondo il sito del Daily Telegraph, è uno dei tre «possibili omicidi» legati a quel giro di sfruttamento dei minori su cui sta investigando Scotland Yard con la cosiddetta Operation Midland. Un altro bambino di circa 10 anni sarebbe stato investito e ucciso da uno dei suoi aguzzini. Tutte rivelazioni che stanno scuotendo l'opinione pubblica inglese, che aveva cominciato a sentir parlare del presunto scandalo per la prima volta alcuni mesi fa grazie ad alcune rivelazioni di stampa. A lanciare le accuse, quindi a dare maggior peso a tutta la credibilità della vicenda, è stato un uomo, oggi 40enne, che afferma di aver fatto parte, trent'anni fa, di un gruppo di quindici fra bambini e ragazzi vittime di abusi da parte di un gruppo di personaggi molto influenti, fra cui politici, all'interno di hotel e appartamenti di lusso a Londra.



LA DENUNCIA

Questo arriva a distanza di quarantotto ore da uno choccante servizio che la Bbc ha mandato in onda: un'intervista a una ex vittima del presunto giro di figure pubbliche, militari, appartenenti al mondo della politica e della giustizia, rivelando i metodi usati contro i minori finiti nella rete dei politici. «Erano persone molto influenti e hanno controllato la mia vita per nove anni», ha detto l'uomo, soprannominato 'Nick' dalla Bbc e che sta collaborando con gli inquirenti sugli abusi subiti quando era piccolo.

Secondo la sua testimonianza raccolta dai giornalisti della televisione britannica, i pedofili erano molto organizzati: mandavano addirittura auto guidate da autisti a prelevare i bambini, a volte perfino nelle scuole, per poi portarli in hotel di lusso e appartamenti privati a Londra dove avvenivano i «party» o le «sessioni». «Non avevano nessuna paura di essere scoperti», ha affermato Nick, e chiunque si fosse ribellato avrebbe ricevuto punizioni brutali.