Libia, violenti scontri all'aeroporto di Tripoli: quasi cinquanta morti in 7 giorni

Libia, violenti scontri all'aeroporto di Tripoli: quasi cinquanta morti in 7 giorni
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Lunedì 21 Luglio 2014, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 17:54

di almeno 47 persone uccise e circa 120 ferite il bilancio complessivo delle vittime di una settimana di scontri tra milizie rivali libiche per il controllo dell'aeroporto di Tripoli a partire dal 13 luglio, secondo dati aggiornati diffusi dal ministero della Sanit.

La stima, resa nota in queste ore da un portavoce, non tiene peraltro conto della giornata di ieri, segnata da una riesplosione delle violenze dopo un'effimera tregua.

Il parlamento: «No a un intervento straniero». «Il popolo libico è contro un intervento straniero», è quanto si legge in un comunicato del Congresso Generale Nazionale libico, il parlamento che a giorni verrà sostituito dalla Camera dei Rappresentanti. «Il governo attuale dovrebbe consultarsi con il parlamento riguardo a questioni di sovranità nazionale».

Il comunicato fa riferimento alla recente visita del ministro degli esteri, Abdul Aziz, al Consiglio di sicurezza dell'Onu durante la quale il governo ha chiesto assistenza straniera per riportare stabilità nel paese. «Il dialogo resta l'unico modo per risolvere le divergenze tra i libici», si legge nel comunicato.

Da una settimana violenti scontri a Tripoli, che hanno causato oltre 45 morti, vedono contrapporsi le milizie islamiste della città costiera di Misurata a quella di Zintan, città del nord-ovest, che, dalla fine della rivoluzione del 2011 che ha deposto il regime di Gheddafi, controlla l'aeroporto internazionale.

Solo di recente il Paese è riuscito a risolvere la crisi petrolifera che ha messo in ginocchio l'economia, riprendendo il controllo di alcuni dei maggiori terminal occupati per un anno da un gruppo separatista dell'est che chiedeva più diritti.

In generale dalla rivoluzione del 2011 che ha deposto Muammar Gheddafi, la Libia e in particolare l'est del paese, è teatro di scontri tra milizie e gruppi rivali, assassinii, attacchi vari e rapimenti quasi giornalieri di membri delle forze di sicurezza, attivisti, giornalisti, giudici libici ma anche contro civili e stranieri.

L'aeroporto di Zuwara sostituirà quello di Tripoli. Per ovviare alla crisi dovuta dalla chiusura dell'aeroporto di Tripoli, la città di Zuwara si sta preparando ad accogliere voli nazionali e internazionali.

È quanto riferisce l'agenzia di stampa libica Lana, citando il manager dell'aeroporto nella città nell'ovest della Libia. «La struttura di Zuwara è in grado di accogliere voli internazionali, ci sarebbe solo bisogno di manutenzione, oltre al sostegno di unità dell'aviazione civile e l'approvazione del ministero dei Trasporti», spiega il manager Fathi Al Hamisi.

La Libia è da una settimana isolata, a causa della chiusura del principale aeroporto del Paese, dove si stanno verificando dei violenti scontri tra milizie rivali. Altri aeroporti si trovano nell'est del paese, ma rimangono off limits a causa dell'instabile situazione di sicurezza, con combattimenti, attentati e rapimenti quasi giornalieri.

Le uniche alternative valide sono l'aeroporto militare di Mitiga, a Tripoli, e quello di Misurata, città a circa 200 km a est di Tripoli, che hanno cominciato ad accogliere nei giorni scorsi voli internazionali per ovviare alla crisi. Ma la maggior parte delle compagnie internazionali hanno tuttavia annullato voli a causa dei disordini. Via terra invece è possibile spostarsi attraverso il confine con la Tunisia.

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