«Lo Zimbabwe è sempre stato per me un Paese meraviglioso in cui andare a caccia ed io ho sempre rispettato le leggi», ha detto Palmer, ma ha precisato: «Se avessi saputo che questo leone aveva un nome ed era importante per il Paese o uno studio, naturalmente non l'avrei ucciso». Il dentista ha poi aggiunto che «nessuno nel nostro gruppo di caccia sapeva, prima o dopo, il nome di questo leone».
Come è noto, Cecil - ucciso con arco e freccia - era molto conosciuto nel Parco Nazionale Hwange ed aveva un collare con un gps poichè faceva parte di uno studio dell'Università di Oxford sui leoni.
Palmer ha negato inoltre che Cecil, dopo essere stato raggiunto da una prima freccia abbia vagato ferito per 40 ore nel parco prima di essere finito con un colpo di fucile: il leone, ha detto il dentista, è stato trovato il giorno dopo ed è stato ucciso con un altro colpo di freccia.
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