Lady Diana, ciocca di capelli in vendita su Amazon: proteste della British Monarchist Society

L'annuncio di vendita della ciocca di capelli di Lady Diana
di Giacomo Perra
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 14:43

Il business non conosce soste e, si sa, non ha rispetto di nessuno. Neanche delle principesse tristi, tantomeno se defunte. Capita così che su Amazon circoli una ciocca di capelli appartenuta, dice l'attestato, a Diana Spencer, morta a Parigi in una triste notte d’estate del 1997.

A cercare l’affare, tra la disapprovazione di molti, è tal Mr G .Vernon, un internata statunitense non meglio identificato che, sul sito web del noto colosso del commercio elettronico, ha invece l’appoggio di “Ed Bedrick Autographs”, negozio online di memorabilia pronto a giurare sulla genuinità del reperto: “E’ originale - rassicurano dallo store -. C’è tutta la documentazione apposita”.

Presente per un po’ anche su eBay, che provvederà a ricaricarlo dopo che era scaduto per limiti di tempo, in effetti l’annuncio di vendita è accompagnato da un certificato di autenticità di dieci pagine, a cui fa buon gioco l’introduzione affidata al portale.

In questa, il ciuffo, sul mercato al prezzo di 349,99 dollari a partire dallo scorso agosto, - Lady D., guarda il caso, scomparve proprio in quel mese - è descritto come una “straordinaria opportunità” e, ciò che più conta, appunto, come “autentico al 100 percento”.

Non tutti, a dire il vero, la pensano così, anche perché non si sa in quale occasione e da chi sia stato recuperato; di certo, però, alla British Monarchist Society, fondazione non profit che si occupa di sostenere e difendere l’immagine della Corona, c’è unanimità di giudizio su un altro aspetto: il cattivo gusto dell’iniziativa: “La vendita della ciocca ci rattrista e siamo sicuri che William ed Harry si sentiranno infastiditi - ha affermato al “Daily Star” un portavoce dell’associazione, che poi ha aggiunto di non essere rimasto sorpreso dall’apertura dell’asta, per ora, comunque, un vero e proprio flop. Nonostante la curiosità dei media, infatti, al “signor” G Vernon non è ancora giunta una seria proposta d’acquisto. Alla faccia del business.