Jihadista a tredici anni, il "sogno" di Abu: pronto a partire per combattere con l'Isis

Una foto su Twitter di Abu Hattab
di Emanuela Fontana
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Venerdì 7 Novembre 2014, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 13:20
Da un anno prende lezione di Sharia e di combattimento, con l'appoggio della famiglia. E' nato in Siria, vive in Turchia, e presto partirà per Raqqa, ad affiancare le truppe dell'Isis. Diventerà un combattente. A tredici anni. "Chiamatemi Abu Hattab", dice. Non importa il nome di prima. Ora è un militante di Sham al Islam, un gruppo yihadista che gli sta trasmettendo i dettami della legge islamica e lo sta addestrando all'utilizzo delle armi.

Il ragazzino è stato intervistato dalla Bbc, e il suo giovanissimo viso incappucciato ora gira in rete come l'esempio di una propaganda integralista capace di catturare sempre di più gli adolescenti. In questo caso si tratta quasi di un bambino: Abu ha preso la strada dell'integralismo islamico già a dodici anni.

Il contatto con i terroristi è avvenuto su Facebook. E ora è da lì che il ragazzino chatta con i suoi referenti. All'inzio, confessa, aveva nascosto la sua età. Ma questo non è stato poi un problema per i suoi reclutatori: "Mi hanno inviato più video di prima".

Racconta di essere appagato: "Prima andavo al parco e in spiaggia con gli amici, però mi rendevo conto che stavo male. Ora sto seguendo il cammino corretto". Ormai non gli interessano più gli svaghi dei ragazzi: "Allà ci ha ordinato di vivere e di combattere per la vita che segue, per il paradiso".

Le persone uccise dallo Stato islamico, spiega, "sono agenti degli Stati Uniti. Dobbiamo decapitarli, come dice Allah nel Corano". E se dovesse essere assoldato per compiere attentati? ""Se mi chiedono di attaccare la Turchia, se mi danno un ordine sacro, lo farò".



E' stata la madre, Fatima, a incoraggiare suo figlio a recarsi in un campo di addestramento con Sham al Islam. Fatima spiega che le convinzioni del piccolo sono sue soltanto, ma si definisce devota e confessa che le sembra giusto che i figli, quando c'è una guerra, "crescano presto". Spera che il suo bambino diventi un giorno "un leader". E se cadrà combattendo per lo Stato islamico, "sarò molto felice", confida commossa.