Isis, 15 miliziani curdi uccisi a Mosul. Donna lapidata da suo padre in Siria

Isis, 15 miliziani curdi uccisi a Mosul. Donna lapidata da suo padre in Siria
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Martedì 21 Ottobre 2014, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 17:43

Aerei della Coalizione internazionale guidata dagli Usa sono tornati a colpire postazioni dello Stato islamico (Isis) a Kobane, mentre si registrano nuovi scontri tra i jihadisti e i miliziani curdi dell'Ypg che difendono la città siriana al confine con la Siria.

Ne dà notizia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Secondo testimoni locali, un miliziano dell'Isis si è fatto saltare in aria a bordo di un'autobomba nei pressi di una postazione curda nell'est della città.

Quindici miliziani curdi Peshmerga sono rimasti uccisi e 20 feriti in un attacco suicida compiuto da un jihadista vicino alla diga di Mosul, nel nord dell'Iraq.

Lo rendono noto fonti di sicurezza della provincia di Ninive, di cui Mosul è il capoluogo. L'attentato è stato compiuto la notte scorsa da un miliziano che si è fatto saltare in aria a bordo di un'autobomba. La diga, caduta il 7 agosto nelle mani dell'Isis, è stata riconquistata dai miliziani curdi 11 giorni dopo.

Ucciso militante tedesco unitosi all'Isis. Un radicale islamico arrivato in Siria dalla Germania per combattere con lo Stato islamico (Isis) è stato ucciso durante un combattimento. Lo ha confermato oggi un portavoce della procura federale di Francoforte, dopo che il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung ne aveva dato notizia. L'uomo, la cui identità non è stata resa nota, era originario della cittadina di Hattersheim, aveva 24 anni ed era partito dall'Assia. Secondo quanto scritto dalla Faz l'uomo si era avvicinato a posizioni sempre più radicali frequentando gruppi salafiti nell'area di Francoforte ed era partito per la Siria da poche settimane. Stando alle autorità tedesche sono attualmente 450 gli islamisti partiti dalla Germania per combattere con l'Isis, parte dei quali sono già stati uccisi.

Polemica tra Grecia e Turchia. «La Turchia mina il dialogo sulla questione di Cipro e crea un focolaio di crisi nel momento in cui l'attenzione della comunità internazionale deve essere rivolta a Kobane, all'Isis e alla lotta contro il terrorismo internazionale». È quanto ha detto, fra l'altro, il vice premier e ministro degli Esteri greco Evanghelos Venizelos riferendosi all'ingresso illegale ieri della nave per ricerche petrolifere turca Barbaros nella Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro. «La Turchia - ha aggiunto Venizelos - deve rendersi conto che la Repubblica di Cipro è una realtà. Diversamente Ankara stessa metterà ostacoli insuperabili sul proprio percorso e sulle proprie prospettive europee», ha aggiunto il ministro greco. «Invitiamo quindi la Turchia - ha detto ancora Venizelos - ad invertire la rotta non solo della sua nave ma anche della sua politica estera, a sostenere le trattative sulla questione di Cipro e a muoversi nell'ambito della legalità internazionale che costituisce il quadro sicuro per le nostre relazioni bilaterali e la sua prospettiva europea».

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