Omosessuali ancora nel mirino dell'Isis. Lo Stato islamico ha pubblicato on line nuove scioccanti foto in cui un gay viene lanciato dal tetto di un edificio e lapidato dalla folla accorsa per assistere all'atroce esecuzione nella città di Tel Abiad, a nord della capitale dell'Isis Raqqa, in Siria.
A seguito di un processo davanti a un tribunale dello Stato islamico, l'uomo è stato accusato di sodomia ed è stato condannato a morte per i suoi «atti impuri».
Al grido di “figlio di Lot”, l'uomo è stato bendato, legato mani e piedi sul tetto di un edificio in rovina.
Decine di uomini si spingono per accaparrarsi un posto in prima fila sull'atrocità. Tra la grande folla di combattenti e residenti locali si può individuate un gran numero di bambini presente all'esecuzione. Insolitamente, tre donne avvolte nel tradizionale niqab assistono, a distanza da uomini e ragazzi, rifugiate sotto i resti di un edificio.
Dopo l'annuncio, il “colpevole” è stato lanciato giù dal tetto dell'edificio da due combattenti: le immagini mostrano l'uomo precipitare e schiantarsi sul pavimento di cemento rotto e lamiere contorte. Nell'ultima foto una folla, entusiasta di lanciare grosse pietre sul cadavere dell'uomo, fa scempio del suo corpo.
Non è la prima volta che lo Stato islamico pubblica immagini dell'esecuzione di omosessuali e di chiunque infranga le leggi dei terroristi.