Isis, nuove immagini choc: ragazzino spara alla testa di una presunta spia

Isis, nuove immagini choc: ragazzino spara alla testa di una presunta spia
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Martedì 4 Agosto 2015, 14:34 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 09:27
C'è un esercito nell'esercito: sono le piccole vittime nelle mani dell'Isis forzate a compiere atroci delitti, costrette a rinunciare alla loro infanzia per portare avanti la causa della jihad. Le ultime immagini, pubblicate on line da un attivista anti-Califfato, mostrano un ragazzino che spara alla testa di una presunta spia.



Davanti alle rovine di una città siriana, il piccolo, vestito in tuta mimetica, tiene con entrambe le mani una pistola e punta dritto alle cervella di un uomo in rosso, dichiarato dai jihadisti un nemico del Califfato. In ginocchio e con le mani legate l'uomo attende la propria esecuzione: l'ultima immagine mostra la presunta spia inerme a terra con un rivolo di sangue che esce dal capo.



Quella che è stata mostrata al mondo è solo l'ultima di una lunga serie di esecuzioni dove gli aguzzini sono ragazzini in tenera età: l'utilizzo dei “leoncini del Califfato”, così vengono chiamati i bambini che infoltiscono le fila dell'Isis, è l'arma su cui stanno facendo leva i jihadisti. Fin dall'inizio il Califfato ha puntato sui più piccoli per garantire un futuro all'organizzazione terrorista: tuttavia, nell'ultimo periodo l'uso dei più giovani (in un anno sarebbero una ventina i video in cui i protagonisti sono i bambini) sta diventando sistematico secondo quanto dicono gli esperti e valutando il materiale propagandistico pubblicato in rete.



Indottrinati su posizione estremiste e addestrati alla morte, i ragazzini sono prima costretti a seguire una scuola della jihad in cui viene insegnato loro il Corano e dopo sono inviati in campi di addestramento in cui la parola d'ordine è imparare a uccidere.



Yahya è un ragazzino yazidi di 14 anni costretto a convertirsi all'Islam e spedito in un campo di addestramento del Califfato: «Mi hanno insegnato come tagliare le teste degli infedeli – ha raccontato Yahya dopo essere riuscito a fuggire dal campo - a 120 bambini sono state date una bambola e una spada ed è stato chiesto loro di fare pratica. Eravamo centinaia, tutti fra 8 e 15 anni. L’addestramento è durato 5 mesi e includeva 8-10 ore al giorno di esercitazioni, uso di armi e studi coranici». Un orrore senza fine che coinvolge oltre mille bambini: secondo l’Osservatorio siriano sui diritti umani in Siria, l'Isis dispone di numerosi campi dove “addestra” almeno 1.100 ragazzini sotto i 16 anni, 52 dei quali sono già morti in combattimento inclusi 8 in attacchi suicidi.