»Isis, Hollande: «Voli di ricognizione in Siria per preparare i raid». L'Italia si sfila

»Isis, Hollande: «Voli di ricognizione in Siria per preparare i raid». L'Italia si sfila
2 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Settembre 2015, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 11:43
Crisi dei migranti, lotta al terrorismo e i primi raid aerei francesi contro le postazioni dell'Isis in Siria dopo quelli in Iraq: sono questi alcuni dei temi che sono stati affrontati dal presidente Francois Hollande durante la grande conferenza stampa semestrale nel Salone delle Feste dell'Eliseo.



«Ho chiesto al ministro della Difesa di organizzare da domani voli di ricognizione sulla Siria, in vista di eventuali raid contro lo Stato islamico», ha annunciato Hollande. «In Siria - ha detto il presidente francese davanti a circa 300 giornalisti - vogliamo sapere cosa si prepara contro di noi e cosa si fa contro la popolazione siriana. Per questo ho deciso di organizzare questi voli di ricognizione, in collegamento con la coalizione. Secondo le informazioni che raccoglieremo potremo condurre dei raid».



Un progetto, quello di avviare raid aerei in Siria, da cui cui l'Italia si chiama fuori.
«A mio giudizio occorre che la comunità internazionale abbia un progetto di lungo termine, le iniziative spot servono e non servono», ha detto Renzi a Porta a Porta.



Hollande ha sottolineato comunque che un intervento di terra delle truppe francesi in Siria «sarebbe non conseguente e irrealista. Significherebbe trasformare un'operazione in una forza d'occupazione».



«Abbiamo sempre detto che la soluzione non può passare con il mantenimento di Bashar al-Assad al potere in Siria»: ha dunque ribadito il presidente francese, «Bashar Al Assad ha sparato sul suo popolo, ha usato armi chimiche, è lui che ha rifiutato ogni discussione», ha continuato, tornando a dire che «a termine Assad deve lasciare» il suo posto. «In Siria serve una soluzione.
Ma non può passare da lui».




A proposito dell'emergenza immigrazione, il capo dello Stato ha annunciato che la Francia, nei prossimi due anni, accoglierà 24mila rifugiati.




Hollande ha quindi proposto la convocazione di una «conferenza internazionale per i rifugiati». «Siamo pronti ad accoglierla a Parigi», ha affermato il leader socialista, senza però precisare la data potenziale di questo incontro.



Invece, a chi chiedeva se sarebbe pronto a seguire l'esempio del premier finlandese, Juha Sipila, che ha messo a disposizione dei rifugiati una casa non utilizzata di sua proprietà, Hollande ha risposto: «Non ho una seconda casa, ma capisco questo gesto. Quello che che ci si attende da un presidente e da un governo è anzitutto assumere delle scelte. Saranno anche i sindaci e i prefetti a coordinare gli sforzi di accoglienza. Ma è bene che ci siano queste iniziative».
© RIPRODUZIONE RISERVATA