Isis, ucciso da un drone Usa l'hacker britannico a capo del cyberCaliffato

Isis, ucciso da un drone Usa l'hacker britannico a capo del cyberCaliffato
di Federica Macagnone
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Giovedì 27 Agosto 2015, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:41

L'hacker del Califfato, Junaid Hussain, 21 anni, sarebbe morto in seguito all'attacco di un drone degli Stati Uniti: il ragazzo, come riporta il Guardian, era ritenuto il più importante hacker dell'Isis e, dopo il boia “Jihadi John”, il cittadino britannico di maggior spicco ad essersi unito allo Stato islamico.

Una fonte statunitense ha suggerito che il Dipartimento della Difesa americana è probabilmente coinvolto nell'attacco del drone che ha colpito Hussain, ucciso mentre viaggiava a bordo di una vettura: secondo CSO Online, il raid ha avuto luogo martedì vicino a Raqqa, in Siria, Paese in cui l'hacker si era trasferito negli ultimi due anni.

Nel 2013 convinse anche la moglie a seguirlo: Sally Jones, 45 anni, ex punk rocker di Chatham, nel Kent, e madre di due figli, abbandonò tutto per unirsi allo Stato Islamico. La coppia venne ribattezzata in breve tempo dai media britannici “Mr e Mrs Terrore”.

Hussain, originario di Birmingham, era entrato nell'Isis con il nome di battaglia di Abu Hussain al-Britani ed era stato una figura chiave del cosiddetto “Cyber califfato” dei jihadisti: sarebbe stato lui, a gennaio, a ottenere le password degli account Twitter e YouTube del Comando centrale degli Usa, brevemente utilizzati per inviare messaggi pro-Isis. In Gran Bretagna aveva fatto parte del gruppo hacker Team Poison, riuscendo ad accedere alla rubrica dell'ex primo ministro Tony Blair e pubblicandone le informazioni: reato che gli valse sei mesi di prigione nel 2012.

Secondo fonti governative di Washington, citate dalla Cnn, Hussain è ritenuto l'ispiratore di un attacco contro una esposizione di vignette su Maometto nel maggio scorso a Garland, in Texas: due estremisti furono eliminati dalla sicurezza prima che potessero condurre il loro piano e le successive indagini portarono alla luce un legame con il militante britannico.

Quella di Hussain è la seconda eliminazione di una figura di primo piano dello Stato islamico negli ultimi otto giorni, dopo che il numero due del gruppo era rimasto ucciso in un attacco aereo Usa in Iraq lo scorso 18 agosto: Hussain, come reso noto lo scorso mese, era il numero tre della “kill list” del Pentagono.