Iraq, Obama: via ai raid aerei contro l'Isis. «Bombardamenti mirati, impediremo genocidio»

Iraq, Obama: via ai raid aerei contro l'Isis. «Bombardamenti mirati, impediremo genocidio»
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Venerdì 8 Agosto 2014, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 13:05

Gli Stati Uniti hanno bombardato alcune postazioni dell'Isis in Iraq. Lo afferma il portavoce del Pentagono, John Kirby. Il portavoce del Pentagono ha quindi spiegato come i bombardamenti dei caccia americani hanno avuto come obiettivo le postazioni dell'artiglieria dell'esercito dell'Isis contro le forze curde che stanno difendendo Erbil. Un'area - ha aggiunto - vicino alla quale si trova del personale americano. Il presidente americano, Barack Obama, ha dato il via libera ai raid aerei contro i militanti dell'Isis in Iraq. Lo ha annunciato nel corso di una dichiarazione in diretta tv, spiegando di aver autorizzato anche il lancio di aiuti umanitari - cibo e medicinali - alle popolazioni in fuga dai militanti jiahdisti. «La decisione - ha sottolineato Obama - è stata presa per colpire i terroristi islamici, proteggere il personale americano in Iraq ed evitare un potenziale genocidio. Non potevamo chiudere gli occhi. I caccia americani entreranno in azione se necessario e i bombardamenti saranno mirati». Obama ha ribadito come nessun soldato americano sarà inviato sul territorio iracheno.

La Mogherini L'Italia sottolinea come sia necessario «proteggere i civili iracheni e in particolare cristiani e yazidi perseguitati da Isis e sostenere lo sforzo delle milizie curde Peshmerga per fermare l'avanzata di Isis».

Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini, aggiungendo: «Per questo condividiamo la scelta del presidente americano Barack Obama di intervenire».

La Francia si allinea «La Francia esaminerà con gli Stati Uniti e gli altri partner le azioni che potranno essere attuate per apportare in modo congiunto tutto il sostegno necessario a mettere fine alle sofferenze delle popolazioni civili», ha aggiunto ancora l'Eliseo. Il presidente Hollande, che precisa che la Francia «è pronta a fare la sua parte», lancia anche un appello all'Unione europea «a svolgere rapidamente un ruolo attivo in questo sforzo comune e a mettere a disposizione tutti i mezzi di assistenza possibile in risposta a questa situazione catastrofica».

Obama: non saremo trascinati in un'altra guerra. «Oggi l'America interviene per aiutare le minoranze, ma non permetteremo che gli Usa siano trascinati in un'altra guerra in Iraq - ha detto Obama - Quando le vite dei cittadini americani sono a rischio, noi agiamo. Questa è la mia responsabilità come comandante supremo. A inizio settimana un iracheno ha gridato al mondo: "Nessuno viene ad aiutarcì." Ebbene, oggi l'America viene ad aiutare. Quando abbiamo le capacità uniche per aiutare ad evitare un massacro, credo che gli Stati Uniti non possano chiudere un occhio. Ma anche se sosteniamo gli iracheni nella loro lotta ai terroristi, le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq».

Le voci sui raid già avviati. Secondo fonti curde i raid Usa sarebbero già cominciati già ieri, con New York Times e Wall Street Journal che parlano di almeno due postazioni dei militanti dell'Isis colpite nel nord del Paese. Ma subito è arrivata la secca smentita del Pentagono, che ha parlato di notizie «assolutamente false», come ha detto il portavoce John Kirby. Anche fonti del governo di Baghdad hanno detto alla Cnn come tutte le operazioni aeree al momento in corso in Iraq soiao condotte esclusivamente dalle forze irachene.

Il New York Times, in particolare, spiega che a parlare di possibili bombardamenti Usa già in corso in Iraq è stata una tv curda di Erbil. Il Wall Street Journal riporta invece le affermazioni del ministro della difesa curdo, Anwar Hai Othman, secondo cui operazioni militari Usa sarebbero già in corso e alcuni caccia americani avrebbero colpito obiettivi degli estremisti dell'Isis nelle pianure del Sinjar, nel nord dell'Iraq, e vicino alla città curda di Erbil, nella provincia di Gwai. Di raid già iniziati da parte degli Usa parla anche un portavoce della forza militare curda dei Peshmerga. Nessuna di queste notizie è stata confermata dal Pentagono.

L'appello dell'Onu. Un appello ad agire è arrivato anche dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che in una dichiarazione approvata all'unanimità ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere il governo iracheno, condannando le violenze dell'Isis e quella che viene definita una vera e propria «persecuzione» delle minoranze religiose in Iraq.

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