Iraq, Obama: distrutte armi dell'Isis. No nuova guerra ma reazione a massacro

(AP Photo/Khalid Mohammed)
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Sabato 9 Agosto 2014, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 11:04

I raid in Iraq hanno avuto successo: hanno distrutto armi e attrezzature dei fondamentalisti. Lo afferma il presidente americano, Barack Obama in un discorso pronunciato in diretta tv. Due missioni umanitarie in Iraq sono state completate. «Non c'è un programma» per la fine della missione in Iraq - ha dichiarato Obama - Ho avuto colloqui telefonici con il primo ministro britannico, David Camoeron, e il presidente francese, Francois Hollande, che hanno espresso appoggio per le azioni umanitarie americane in Iraq. Non ci saranno truppe americane da combattimento.

Governo in Iraq. In Iraq c'è bisogno di un governo inclusivo - ha poi dichiarato il presidente Usa - La minoranza sunnita rifiuterà i terroristi se si sentirà parte di un governo.

In questo paese ci deve essere un governo sul territorio che si prende responsabilità di governare. Negli ultimi mesi si è vista tutta la debolezza di un governo iracheno che non c'è. Molti iracheni vogliono partecipare alla creazione di un nuovo esecutivo, che deve essere stabile e moderato. Siamo preuccupati per quello che sta avvenendo. Noi possiamo aiutare e dare consigli ma risolvere questo problema sta al governo iracheno».

Il timing. «Il problema non sarà risolto in settimane - ha poi sottolineato Obama, sottolineando che l'avanzata dei jihadisti è stata più rapida di quanto si pensasse. La presenza di truppe americane in Iraq non avrebbe aiutato a evitare questa situazione».

Come commander in chief non permetterò che gli Stati Uniti siano trascinati in un'altra guerra in Iraq».

Mentre a Mosul continua la persecuzione dei cristiani, costretti a una fuga di massa e vittime di inaudite violenze da parte dei combattenti dell'Isis, l'esercito per la creazione di uno stato islamico in Iraq e nel Levante.

Usa e comunità internazionale. «Continueremo la nostra strategia. Proteggeremo i nostri cittadini. Lavoreremo con la comunità internazionale per affrontare questa crisi umanitaria. Aiuteremo a prevenire che questi terroristi abbiano un paradiso permanente da cui attaccare l'America», continua, sottolineando che gli Stati Uniti continueranno a premere affinché le comunità irachene si riconcilino.

«Massacro di innocenti» «Gli Stati Uniti non possono e non devono intervenire ogni volta che c'è una crisi. Ma quando c'è una situazione» come quelle sul monte Sinjar, «quando innocenti si trovano ad affrontare un massacro e quando noi abbiamo la possibilità di prevenirlo, gli Stati Uniti non possono guardare da un'altra parte», dice il presidente spiegando che è iniziato uno sforzo umanitario per aiutare i civili iracheni intrappolati sulla montagna.

Uccisa giornalista curda Una giornalista curda dell'agenzia stampa Firat è stata uccisa in un attacco jihadista nel nord dell'Iraq. Lo ha riferito sul sito in responsabile dell'Agenzia. Deniz Firat è stata colpita al cuore da una scheggia nel corso di un attacco dei combattenti dello Stato Islamico (Isis) ad una zona vicino alla città di Makhmour, dove vivono le famiglie dei membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), situata a circa 280 chilometri a nord di Baghdad.

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