Scozia, l'attesa strategica della regina
“barricata" nel castello di Balmoral

La regina Elisabetta II in una foto ufficiale nella tenuta di Balmoral in Scozia
di Luca Lippera
2 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Settembre 2014, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 19:30
Posizione strategica, silenzio assoluto, apparente neutralit. La regina Elisabetta II d'Inghilterra, pur non pronunciando una sola parola sull'argomento Scozia, potrebbe rivelarsi determinante nel referendum per l'indipendenza di Edimburgo dalla Gran Bretagna. Elisabetta, forse l'ultima vera sovrana, sta mandando un messaggio potentissimo ai sudditi con la semplice scelta del luogo in cui attender il risultato del voto: il Castello di Balmoral, l'amatissima tenuta scozzese dove trascorre da decenni le vacanze estive, una fortezza simbolica che in questo momento “parla” ai cittadini in modo straordinariamente efficace: la Nazione una e la corona, che la rappresenta tutta, si trova dove ci si aspetta che sia.



A Balmoral - boschi di querce sconfinati, cavalli allo stato brado, leprotti che saltano nell'erba, ducentosessanta chilometri quadrati che rappresentano meravigliosamente bene la campagna inglese - c'è anche il marito della regina. Filippo, non bisogna dimenticarlo, ha il titolo di Duca di Edimburgo ed Edimburgo è l'epicentro del terremoto che potrebbe scuotere il Regno Unito il 18 settembre, giovedì prossimo, giorno del referendum. Il fatto di aver scelto la tenuta per attendere il referendum, agli occhi dei sudditi, scozzesi inclusi, non può assolutamente apparire come una forzatura del momento.



Elisabetta II, che probabilmente ha la vista più lunga di molti politici del suo regno, ha detto e ripetuto per decenni che Balmoral è una dei suoi posti preferiti, che ama i luoghi e la gente di qui. Quindi oggi nessuno, neppure i sostenitori del «Sì», potrebbe dire che la regina si sia “asserragliata” nel castello per far pesare in qualche modo la sua presenza. La strategia reale, probabilmente, è stata studiata a lungo e adesso risulta inattacabile: la regina è qui, certo, e conta, ma non c'è niente di niente di diverso dal solito: «Business as usual», come si dice in Inghilterra.



Il silenzio e l'apparente neutralità della corona sono l'altra gamba della strategia reale. Deputati conservatori e laburisti, nei giorni scorsi, hanno chiesto più volte che la regina facesse sentire la sua voce sul referendum scozzese. Gli apppelli hanno iniziato a somigliare a una supplica quando i sondaggi - una cosa da prendere sempre con le molle - hanno detto per la prima volta che il fronte degli indipendentisti - il «Sì» - sta superando quello degli unionisti. «Il primo ministro - era più o meno il coro - si rivolga alla sovrana e le chieda un intervento pubblico». La risposta di Buckingham Palace è stata secca e definitiva: «La regina è al di sopra della politica e non vi sarà alcuna dichiarazione». I boschi di Balmoral, e i silenzi dell'Aberdeenshire, parlano come voci potentissime in una tempesta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA