Ha un incidente, resta ferita in auto per tre giorni e muore: la polizia non interviene

Ha un incidente, resta ferita in auto per tre giorni e muore: la polizia non interviene
di Federica Macagnone
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Lunedì 13 Luglio 2015, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 22:01
L'hanno ritrovata solo mercoledì scorso, tre giorni dopo lo schianto in auto di domenica 5 luglio: era gravemente ferita ma ancora viva, in grado di parlare con i soccorritori. Domenica 12 è morta nell'ospedale Queen Elizabeth University di Glasgow.



Si sarebbe salvata se qualcuno fosse intervenuto subito? Perché la polizia per tre giorni non si è attivata dopo aver ricevuto l'immediata segnalazione riguardante l'incidente? Queste domande tormenteranno per sempre la famiglia di Lamara Bell, 25 anni, che per tre giorni è rimasta nella Renault Clio con cui era finita in un fossato sulla M9 vicino a Stirling, in Scozia: in stato d'incoscienza, stesa accanto al fidanzato 28enne John Yuill, che era alla guida e che dovrebbe essere morto sul colpo. Lamara e John si frequentavano da maggio: lei aveva due bambini, lui era padre di tre figli.



Ovviamente le famiglie sono furibonde con la polizia. Il padre di Lamara, Andrew Bell, si è detto arrabbiatissimo, mentre sua moglie Diane si sente disgustata: «Mia figlia era cosciente quando è stata trovata e ha parlato con i vigili del fuoco. Pensava di essere lì da 30 minuti. L'hanno lasciata per tre giorni dentro la macchina in un fosso. Se non fosse stato per l'agricoltore che li ha trovati, chissà quanto tempo sarebbe rimasta lì. E' un pensiero terribile. Continuano a dire che John è morto al momento dell'impatto, ma come si fa a saperlo?».

Ora sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta che sarà condotta dal "Pirc", la struttura pubblica che si occupa di investigare sui casi di denunce sporte dai cittadini contro le forze dell'ordine.



L'incidente era stato segnalato domenica alla polizia da una telefonata fatta subito dopo l'incidente e praticamente rimasta inascoltata. E' servita una seconda segnalazione, mercoledì, per far scattare i soccorsi. Sir Stephen House, capo della polizia in Scozia, ha ammesso che è stato un errore umano, compiuto da un ufficiale esperto, a far sì che il rapporto non venisse registrato e che quindi nessuno intervenisse. Una defaillance clamorosa che ha lasciato Lamara agonizzante per tre giorni in una strada isolata.



«Prima di tutto - ha detto House - mi scuso con le famiglie di John Yuill e Lamara Bell e con il popolo scozzese per questo errore individuale avvenuto nel nostro servizio. Tutti nella polizia sentono un intenso dolore per quanto è successo. I dettagli di come si sia arrivati a questo errore sono stati condivisi con le famiglie delle vittime, ma sento che è anche giusto renderli pubblici. Capisco perfettamente il livello di preoccupazione suscitato, visto come è stata gestita la questione dai nostri servizi. Il fatto che siamo completamente in difetto è fuori di dubbio».



«Tuttavia, voglio chiarire che l'errore di non aver risposto a quella chiamata, domenica 5 luglio, è nato perché le informazioni ricevute non sono entrate nei nostri sistemi. Sappiamo che poco prima delle 11.30 un cittadino ci ha contattati per segnalare di aver visto un veicolo lungo un terrapieno nei pressi del raccordo autostradale M9 a Bannockburn. A questa chiamata ha risposto un ufficiale esperto che ha ricevuto tutti i dettagli riguardanti l'incidente. Per ragioni ancora da stabilire quella segnalazione non è stata inserita nei nostri sistemi e non ha fatto scattare l'intervento delle squadre che in questi casi raggiungono l'area interessata. Solo l'8 luglio, poco prima delle 10, abbiamo ricevuto una seconda chiamata alla quale abbiamo risposto: siamo entrati in azione e abbiamo trovato Lamara Belle e John Yuill nella loro auto».