Hiroshima, dopo 70 anni monito al disarmo: campane e cento nazioni per ricordare

Hiroshima, dopo 70 anni monito al disarmo: campane e cento nazioni per ricordare
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Giovedì 6 Agosto 2015, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 10:17

Hiroshima ricorda il dramma della prima bomba atomica sganciata 70 anni fa dagli Stati Uniti sulla città alle 8.15 del mattino del 6 agosto del 1945, osservando un minuto di silenzio.

Un centinaio le nazioni rappresentate al Memoriale della Pace, all'evento che vede per la prima volta la presenza di un rappresentante dell'amministrazione Usa.

Il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui non ha menzionato nella Dichiarazione sulla Pace appena letta le contestate norme sulla sicurezza in discussione al parlamento, che consentiranno al Giappone per la prima volta dal dopoguerra di esercitare il diritto di «autodifesa collettiva», ma ha ricordato il pacifismo perseguito dal Paese per 70 anni.

Anzi, ha chiesto di promuovere nel mondo la via della pace sancita dalla Costituzione nipponica, il cui articolo 9 rinuncia per sempre alla guerra e all'uso della forza come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Matsui ha detto di auspicare che Hiroshima, col Giappone che ospiterà nel 2016 il G7, possa essere visitata insieme a Nagasaki dal presidente Usa Barack Obama e dagli altri leader mondiali «per ascoltare direttamente dai sopravvissuti» la tragedia della bomba atomica.

«Fino a quando ci saranno ordigni nucleari, 'hibakushà (i sopravvissuti all'atomica, ndr) potrebbero esserci in qualsiasi momento», ha osservato il sindaco. Il numero di hibakusha allo scorso marzo si è attestato a 183.519, circa 8.000 in meno rispetto al 2014, con l'età media che per la prima volta ha superato gli 80 anni. Alla cerimonia commemorativa c'è, in rappresentanza della amministrazione americana, Rose Gottemoeller, sottosegretario di Stato al Controllo delle armi e alla Sicurezza internazionale, che il 9 agosto sarà a Nagasaki. L'ipotesi è che Washington stia cercando di gettare le basi per la visita di Obama a Hiroshima/Nagasaki prima della scadenza del suo mandato.

Il primo ministro giapponese. «Il Giappone è l'unico paese al mondo che ha subito un bombardamento atomico in guerra. E la nostra missione è quella di trasmettere al mondo e alle generazioni future la natura inumana delle armi nucleari». Con queste parole il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha ricordato il dramma della prima bomba atomica sganciata 70 anni fa dagli Stati Uniti su Hiroshima, rinnovando l'appello alla pace e l'abolizione delle armi nucleari nel mondo. Quella bomba, ha ricordato il premier, non solo ha ucciso migliaia di persone a Hiroshima, ma anche causato sofferenze indicibili ai sopravvissuti. Per questo abbiamo il «dovere speciale di lavorare per un mondo libero dalle armi nucleari. In autunno presenteremo una nuova risoluzione all'assemblea dell'Onu per l'abolizione delle armi atomiche».

Croce Rossa. Settanta anni dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, gli ospedali della Croce rossa in Giappone curano ancora migliaia di sopravvissuti per i devastanti effetti dell'esplosione sulla loro salute. Dei quasi 200.000 sopravvissuti ancora in vita, molte migliaia continueranno ad avere bisogno di cure per le malattie legate alle radiazioni nei prossimi anni, afferma un comunicato congiunto del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) e della Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa. Quasi i due terzi muoiono di cancro, aggiunge evocando inoltre l'impatto psicologico dei bombardamenti ancora presente. «L'impatto catastrofico sulla salute dell'uso di armi nucleari su queste due città è onnipresente», ha detto il presidente del Cicr Peter Maurer. «Quale argomento più convincente potrebbe esserci per la completa eliminazione di queste armi, tanto più che la maggior parte delle bombe nucleari presenti negli arsenali degli Stati sono oggi sono più potenti e distruttive?», ha aggiunto. Nel 2014, la Croce Rossa giapponese a Hiroshima e Nagasaki hanno rispettivamente trattato 4.657 e 6.030 sopravvissuti, precisa il comunicato. Quasi i due terzi (63%) dei decessi dovuti ai bombardamenti atomici all'ospedale di Hiroshima fino al marzo 2014 erano imputabili a tumori. Durante lo stesso periodo, oltre la metà di tutte le morti all'ospedale della Croce Rossa a Nagasaki (56%) erano causati da cancro.

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